Calcio Lecco, sullo stadio Aliberti replica al Comune: ''ho detto solo la verità''
Era prevedibile. Le dichiarazioni del presidente bluceleste Aniello Aliberti, rilasciate nella conferenza stampa di due giorni fa, hanno agitato le acque nella politica lecchese e non. Tante le prese di posizione, molteplici i commenti da parte dei cittadini e dei tifosi. Questi ultimi preoccupati dalle parole del presidente, che ha manifestato l'intenzione di far giocare la squadra in un altro stadio, se non ci fossero novità nei rapporti con il Comune di Lecco. Un esilio che sarebbe doloroso per i sostenitori blucelesti, abituati a frequentare un impianto che profuma di storia, un impianto che, insieme alla struttura della gloriosa Canottieri, simboleggia la tradizione dello sport lecchese.
Il presidente Aliberti ha affrontato nuovamente l'argomento, dopo le reazioni scaturite dalle sue affermazioni. Non solo. Si è detto disposto a un pubblico confronto con l'amministrazione comunale.

''In risposta al comunicato dell’Amministrazione Comunale, desidero ribadire che nella recente conferenza stampa mi sono limitato a dire quanto realmente accaduto fino ad oggi – si legge nella nota diffusa dalla Calcio Lecco - Sento di essere una persona seria e non accetto in nessun modo che vengano riportate dichiarazioni lontane dalla realtà. Sono pronto anche, se necessario, a un pubblico confronto con l’amministrazione stessa. Ho grande rispetto per i cittadini, tifosi e non, di Lecco e non posso tollerare che qualcuno di loro abbia dei dubbi su quanto io ho dichiarato nella conferenza stampa del 4 novembre. Non entro nel merito della destinazione dei fondi a disposizione del Comune, sono scelte politiche e io non faccio politica: io faccio calcio. Gli incontri citati ci sono stati ma non hanno portato ad alcuna soluzione dei problemi in essere. La questione della cabina elettrica è ormai di dominio pubblico da anni e se non è stata ancora realizzata è una scelta del Comune. Leggo nel comunicato dell’Amministrazione Comunale che essa condivide la ''necessità d’intervenire per migliorare l’impatto ambientale dell’impianto''. Se fosse vero allora mi chiedo: perché non sono mai partiti i lavori?''.
In merito alle migliorie allo stadio Rigamonti-Ceppi ha ribadito che ''le opere di adeguamento dello stadio per disputare il campionato di Serie B sono state pagate dalla Calcio Lecco nel 2023 e 2024 per un importo di circa 1.250.000 euro. La proposta del Comune è stata di riconoscere soli 700.000 euro, da scontare sul canone di locazione fino al 2037. Quindi mi chiedo: perché solo 700.000 euro per l’impianto di illuminazione e nulla per i tornelli e la tribuna? Non sono forse anche queste migliorie dello stadio? E poi i 700.000 euro, perché riconosciuti in dodici anni?''.
Per quanto riguarda i canoni, Aliberti ha precisato ''La citazione dell’assessore Torri in merito ai canoni che non versa la Calcio Lecco dal 2018 è solo dovuta a un credito vantato dalla Società verso il Comune che terminerà tra due anni. Non vorrei si pensasse che la Calcio Lecco 1912 sia inadempiente nel pagamento dei canoni''.
Aliberti si è poi soffermato sulle richieste inerenti alla ristrutturazione dell'impianto. ''Leggo sempre nella dichiarazione dell’assessore Torri che il Comune aspetta dalla società Calcio Lecco 1912 una richiesta formale e dettagliata di quanto necessario per ristrutturare lo stadio. Mi chiedo: tutte le opere di cui abbiamo discusso nei diversi incontri hanno bisogno ancora di una dettagliata richiesta? L’assessore Torri quando viene allo stadio non si è mai accorto di ciò che bisognerebbe fare?
Voglio ribadire che non è mio costume battere i pugni sul tavolo e nemmeno pretendere nulla da chicchessia, figuriamoci dall’Amministrazione Comunale. Vorrei solo che ognuno dicesse la verità assumendosi le proprie responsabilità. Laddove il Comune volesse concretamente avviare una ristrutturazione dello Stadio Rigamonti-Ceppi, io sono disponibile a fare la mia parte. Non ho però nessun interesse a fare altri incontri per poi ritornare sempre al punto di partenza''.
Infine, il presidente, stanco di aspettare, ha affermato di sentirsi libero di prendere decisioni dignitose per la Calcio Lecco. ''Sono stanco di combattere contro i mulini a vento. Ho solamente preso atto dello stato delle cose ad oggi e pertanto mi sento libero e in dovere di fare le migliori scelte per dare dignità a una squadra e a una città che, a mio personale giudizio, non merita di giocare in uno stadio così degradato''.
Il presidente Aliberti ha affrontato nuovamente l'argomento, dopo le reazioni scaturite dalle sue affermazioni. Non solo. Si è detto disposto a un pubblico confronto con l'amministrazione comunale.

''In risposta al comunicato dell’Amministrazione Comunale, desidero ribadire che nella recente conferenza stampa mi sono limitato a dire quanto realmente accaduto fino ad oggi – si legge nella nota diffusa dalla Calcio Lecco - Sento di essere una persona seria e non accetto in nessun modo che vengano riportate dichiarazioni lontane dalla realtà. Sono pronto anche, se necessario, a un pubblico confronto con l’amministrazione stessa. Ho grande rispetto per i cittadini, tifosi e non, di Lecco e non posso tollerare che qualcuno di loro abbia dei dubbi su quanto io ho dichiarato nella conferenza stampa del 4 novembre. Non entro nel merito della destinazione dei fondi a disposizione del Comune, sono scelte politiche e io non faccio politica: io faccio calcio. Gli incontri citati ci sono stati ma non hanno portato ad alcuna soluzione dei problemi in essere. La questione della cabina elettrica è ormai di dominio pubblico da anni e se non è stata ancora realizzata è una scelta del Comune. Leggo nel comunicato dell’Amministrazione Comunale che essa condivide la ''necessità d’intervenire per migliorare l’impatto ambientale dell’impianto''. Se fosse vero allora mi chiedo: perché non sono mai partiti i lavori?''.
In merito alle migliorie allo stadio Rigamonti-Ceppi ha ribadito che ''le opere di adeguamento dello stadio per disputare il campionato di Serie B sono state pagate dalla Calcio Lecco nel 2023 e 2024 per un importo di circa 1.250.000 euro. La proposta del Comune è stata di riconoscere soli 700.000 euro, da scontare sul canone di locazione fino al 2037. Quindi mi chiedo: perché solo 700.000 euro per l’impianto di illuminazione e nulla per i tornelli e la tribuna? Non sono forse anche queste migliorie dello stadio? E poi i 700.000 euro, perché riconosciuti in dodici anni?''.
Per quanto riguarda i canoni, Aliberti ha precisato ''La citazione dell’assessore Torri in merito ai canoni che non versa la Calcio Lecco dal 2018 è solo dovuta a un credito vantato dalla Società verso il Comune che terminerà tra due anni. Non vorrei si pensasse che la Calcio Lecco 1912 sia inadempiente nel pagamento dei canoni''.
Aliberti si è poi soffermato sulle richieste inerenti alla ristrutturazione dell'impianto. ''Leggo sempre nella dichiarazione dell’assessore Torri che il Comune aspetta dalla società Calcio Lecco 1912 una richiesta formale e dettagliata di quanto necessario per ristrutturare lo stadio. Mi chiedo: tutte le opere di cui abbiamo discusso nei diversi incontri hanno bisogno ancora di una dettagliata richiesta? L’assessore Torri quando viene allo stadio non si è mai accorto di ciò che bisognerebbe fare?
Voglio ribadire che non è mio costume battere i pugni sul tavolo e nemmeno pretendere nulla da chicchessia, figuriamoci dall’Amministrazione Comunale. Vorrei solo che ognuno dicesse la verità assumendosi le proprie responsabilità. Laddove il Comune volesse concretamente avviare una ristrutturazione dello Stadio Rigamonti-Ceppi, io sono disponibile a fare la mia parte. Non ho però nessun interesse a fare altri incontri per poi ritornare sempre al punto di partenza''.
Infine, il presidente, stanco di aspettare, ha affermato di sentirsi libero di prendere decisioni dignitose per la Calcio Lecco. ''Sono stanco di combattere contro i mulini a vento. Ho solamente preso atto dello stato delle cose ad oggi e pertanto mi sento libero e in dovere di fare le migliori scelte per dare dignità a una squadra e a una città che, a mio personale giudizio, non merita di giocare in uno stadio così degradato''.
R.F.














