Elettrificazione Como-Lecco: nel dettaglio i lavori previsti nelle stazioni (da Molteno a...Malgrate)
L'elettrificazione della linea ferroviaria Como–Lecco è un progetto strategico per la mobilità sostenibile e lo sviluppo territoriale. L’intervento di ammodernamento, di natura impiantistica, interessa 36,77 km di linea a binario unico e si articola in due lotti: Albate Camerlata–Molteno (22,06 km), già approvato in conferenza dei servizi; l’altro riguarda la tratta Molteno–Lecco (14,71 km), per il quale è stato completato il progetto di fattibilità tecnico-economica.

Regione Lombardia, attraverso un ordine del giorno approvato nell’assestamento di bilancio 2025–2027, ha assunto l’impegno a sollecitare il governo e Rete Ferroviaria Italiana (RFI) per garantire il finanziamento del secondo lotto, completamento essenziale dell’opera.
L’adeguamento della sagoma della tratta Merone-Molteno-Lecco consentirà la circolazione di treni di nuova generazione, compatibile con i treni bitensione TILO (Italia–Svizzera), abilitando nuovi servizi oggi non esistenti, come il prolungamento su Lecco dei treni provenienti dalla Svizzera (oggi limitati a Como) e l’utilizzo della linea anche per treni merci tra Chiasso e Lecco. A regime, la linea potrà trasportare circa 4.000 passeggeri al giorno.

Parallelamente all’opera principale, lo studio ha delineato una serie di interventi di contesto, misure di accompagnamento suddivise per tipologia: azioni di miglioramento informativo e di accessibilità che non comportano la realizzazione di opere pubbliche (segnaletica, infopoint, parcheggi bici); misure di competenza RFI (riqualificazione dei fabbricati di stazione, sottopassaggi, attrezzaggio incroci) e opere pubbliche come percorsi ciclopedonali, parcheggi auto, revisione della rete stradale.
Lo studio sottolinea che l’elettrificazione va integrata con interventi infrastrutturali a terra con adeguamento dei punti di incrocio e velocizzazione degli itinerari; raddoppi selettivi o nuovi punti di incrocio per ridurre i tempi di attesa e migliorare la regolarità (in particolare tra Valmadrera e Malgrate e tra Molteno e Oggiono); aumento della velocità di fiancata tramite rinnovo dell’armamento, maggiore sopraelevazione dei binari e verifiche strutturali su gallerie, ponti e tombini.

Un ruolo centrale è affidato alla classificazione funzionale delle stazioni, individuate secondo tre modelli: ''città'', ''nodo'' e ''parco''. Le prime sono collocate nei centri urbani principali, collocate in un tessuto residenziale e produttivo; le seconde hanno potenzialità di interscambio modale; le terze sono legate alla fruizione turistica e naturalistica del territorio. Veniamo ai dettagli dell’intervento che riguardano le stazioni ubicate sul territorio della provincia lecchese.
La fermata di Casletto-Rogeno, classificata come ''città-parco'', è concepita come porta d’accesso al lago di Pusiano e al sistema naturalistico circostante. Le azioni previste includono parcheggi bici, messa in sicurezza dei percorsi ciclopedonali verso Garbagnate Rota e l’installazione di pannelli informativi turistici.

La stazione di Molteno, nodo di interscambio tra rete ferroviaria e sistema produttivo, sarà oggetto di un intervento con l’eliminazione del passaggio a livello interferente con l’esercizio ferroviario e la realizzazione di un sottopasso veicolare e ciclopedonale. Contestualmente si avvieranno azioni di mobility management d’area.
''Tale attività – si legge nella relazione - consiste nell'attivazione di canali di dialogo con le aziende del territorio per raccogliere le esigenze di spostamento dei relativi lavoratori, oggi espletabili solo col mezzo privato. Dalla somma delle esigenze delle diverse aziende, emergono direttrici di spostamento comuni. Tramite un'attività di coordinamento diventa possibile attivare servizi di mobilità, come il carpooling o navette bus, che per la singola azienda risulterebbero antieconomici, ma se coordinati e condivisi con le aziende limitrofe diventano facilmente sostenibili. Nel caso di Molteno il bacino d'interesse per un servizio navetta lavoratori potrebbe risiedere nelle aziende che sorgono lungo la SS 36''.

La stazione di Oggiono, classificata ''nodo città-parco'', pur avendo già beneficiato di precedenti riqualificazioni nell’ambito di progetti di valorizzazione del servizio ferroviario tra Monza-Molteno-Lecco (Besanino), sarà ulteriormente potenziata. Il progetto prevede la riqualificazione del piazzale antistante e delle fermate bus, il rinnovo e raddoppio dei parcheggi bici e la valorizzazione dei percorsi ciclabili esistenti lungo Viale della Vittoria e Via Kennedy, con nuovi collegamenti verso Annone Brianza e il lago. In prospettiva, sono ipotizzati interventi urbanistici di cerniera per rafforzare la relazione tra la stazione e le aree circostanti.

A Sala al Barro, la fermata ''nodo città-parco'' sarà interessata da un intervento di riqualificazione del fabbricato viaggiatori, dall’adeguamento dei servizi di stazione (parcheggio bici) e dalla messa in sicurezza delle connessioni con il centro paese (Viale Rimembranze) e la valorizzazione dei percorsi escursionistici in direzione del lago di Annone e del Monte Barro.
Ulteriori tasselli nella promozione turistica riguardano l’adeguamento dei percorsi di accesso al paese ed al lago, congiuntamente alla valorizzazione di quelli con il Monte Barro, oltre all’eventuale realizzazione di un collegamento pedonale verso il lago di Annone.

La fermata di Civate presenta problematiche in termini di accessibilità. Lo studio pertanto propone ''una complessiva riqualificazione del tracciato della SS639, organizzato su una piattaforma a doppia carreggiata ormai sovradimensionata rispetto alle esigenze del traffico locale, vista la presenza della connessione più diretta rappresentata dalla galleria del Monte Barro''.
Gli interventi riguardano la messa in sicurezza dell'accesso alle fermate bus e la riqualificazione delle connessioni con il centro paese e con i percorsi escursionistici diretti verso il Cornizzolo ed San
Pietro al Monte. In prospettiva, si aggiunge la completa riqualificazione del nodo formato da via alla Santa con via Provinciale e via Giovanni XXIII, funzionale anche alla valorizzazione della chiesa dei Santi Nazaro e Celso.

La stazione di Valmadrera, già riqualificata come avvenuto per la stazione di Oggiono, verrà ulteriormente potenziata nei collegamenti con il centro paese e con Parè (percorso ciclopedonale lungo Via Strecciola). L’apertura del sottopassaggio esistente verso il retrostazione offrirà una connessione diretta con il quartiere residenziale e con i percorsi escursionistici verso il Monte Barro. È inoltre prevista una revisione della piattaforma stradale della SS639 con la riqualificazione degli spazi pubblici antistanti il fabbricato viaggiatori e la messa in sicurezza degli attraversamenti.

Infine, lo studio valuta la possibile istituzione di una nuova fermata a Malgrate, in posizione baricentrica rispetto al centro abitato e non troppo discosta dal suo nucleo storico. L’intervento, che prevede una passerella pedonale (o ciclopedonale) a scavalco della SS639, presenterebbe alcuni importanti problemi di accessibilità, connessi all'attraversamento della SS639 ed alla successiva connessione con il Lungolago (viale Italia).

Complessivamente, le misure di accompagnamento sono stimate in circa 86 milioni di euro: 2 milioni per interventi leggeri, 41 milioni per opere di competenza RFI (da valutare nell'ambito del finanziamento del II lotto) e 43 milioni per opere pubbliche locali (da valutare a livello di programmazione generale degli investimenti in OOPP). ''L'attuazione delle misure di accompagnamento – precisa lo studio - non può che essere demandata ad un ampio insieme di soggetti, istituzionali e non, portatori di conoscenze differenti, ma tutte essenziali, e dotati di competenze fra loro complementari''.
Il territorio chiede una rapida estensione del progetto di elettrificazione alla tratta Molteno–Lecco, per completare l’intervento infrastrutturale e migliorare il servizio ferroviario. Tra le priorità individuate figurano la velocizzazione della linea e l’incremento della frequenza fino a un treno ogni 30 minuti per direzione: ciò richiede interventi tecnici sugli impianti e sulle stazioni (attrezzaggio dei punti di incrocio, binari sopraelevati, deviatoi a 60 km/h, riqualificazione dei fabbricati viaggiatori, eliminazione dei passaggi a livello tramite sovra/sottopassi). Si auspica inoltre che le stazioni siano integrate nel Protocollo per l’intermodalità sottoscritto nel 2020 da Regione Lombardia e RFI.

Attualmente la linea Como–Molteno è servita da otto coppie di treni feriali, con frequenza oraria e tre corse mattutine prolungate fino a Lecco. I tempi di percorrenza, svolti con autotreni Stadler GTW, si attestano tra 1h07’ e 1h24’, equivalenti a una velocità commerciale media di circa 35 km/h. In condizioni ottimali la tratta potrebbe essere percorsa in 50 minuti, ma i vincoli infrastrutturali e le soste imposte dagli incroci ne limitano l’efficienza.
Il progetto prevede la suddivisione in due lotti: lotto 1 ovvero la tratta PM Albate-Molteno e il lotto 2 riguardante la tratta Molteno-Lecco. Si tratta di un intervento impiantistico, con posa della palificazione e della linea di contatto, abbassamento del piano del ferro in gallerie e trincee, uso di catenaria rigida nei tratti in galleria, costruzione di una sottostazione elettrica a Molteno e due cabine elettriche a Merone.

Secondo lo studio, ''elettrificare la linea non è sufficiente...bisogna ripianificare il servizio. L'esperienza svizzera (ma non solo) dimostra che la pianificazione del servizio dovrebbe precedere (e non seguire) la progettazione dei potenziamenti infrastrutturali''.
L’elettrificazione della Como–Lecco non è solo un investimento infrastrutturale, ma una strategia integrata per rafforzare la coesione territoriale, promuovere la mobilità sostenibile e valorizzare un asse ferroviario che unisce centri produttivi, aree naturali e poli turistici.

Regione Lombardia, attraverso un ordine del giorno approvato nell’assestamento di bilancio 2025–2027, ha assunto l’impegno a sollecitare il governo e Rete Ferroviaria Italiana (RFI) per garantire il finanziamento del secondo lotto, completamento essenziale dell’opera.
L’adeguamento della sagoma della tratta Merone-Molteno-Lecco consentirà la circolazione di treni di nuova generazione, compatibile con i treni bitensione TILO (Italia–Svizzera), abilitando nuovi servizi oggi non esistenti, come il prolungamento su Lecco dei treni provenienti dalla Svizzera (oggi limitati a Como) e l’utilizzo della linea anche per treni merci tra Chiasso e Lecco. A regime, la linea potrà trasportare circa 4.000 passeggeri al giorno.

Parallelamente all’opera principale, lo studio ha delineato una serie di interventi di contesto, misure di accompagnamento suddivise per tipologia: azioni di miglioramento informativo e di accessibilità che non comportano la realizzazione di opere pubbliche (segnaletica, infopoint, parcheggi bici); misure di competenza RFI (riqualificazione dei fabbricati di stazione, sottopassaggi, attrezzaggio incroci) e opere pubbliche come percorsi ciclopedonali, parcheggi auto, revisione della rete stradale.
Lo studio sottolinea che l’elettrificazione va integrata con interventi infrastrutturali a terra con adeguamento dei punti di incrocio e velocizzazione degli itinerari; raddoppi selettivi o nuovi punti di incrocio per ridurre i tempi di attesa e migliorare la regolarità (in particolare tra Valmadrera e Malgrate e tra Molteno e Oggiono); aumento della velocità di fiancata tramite rinnovo dell’armamento, maggiore sopraelevazione dei binari e verifiche strutturali su gallerie, ponti e tombini.

Un ruolo centrale è affidato alla classificazione funzionale delle stazioni, individuate secondo tre modelli: ''città'', ''nodo'' e ''parco''. Le prime sono collocate nei centri urbani principali, collocate in un tessuto residenziale e produttivo; le seconde hanno potenzialità di interscambio modale; le terze sono legate alla fruizione turistica e naturalistica del territorio. Veniamo ai dettagli dell’intervento che riguardano le stazioni ubicate sul territorio della provincia lecchese.
La fermata di Casletto-Rogeno, classificata come ''città-parco'', è concepita come porta d’accesso al lago di Pusiano e al sistema naturalistico circostante. Le azioni previste includono parcheggi bici, messa in sicurezza dei percorsi ciclopedonali verso Garbagnate Rota e l’installazione di pannelli informativi turistici.

La stazione di Molteno, nodo di interscambio tra rete ferroviaria e sistema produttivo, sarà oggetto di un intervento con l’eliminazione del passaggio a livello interferente con l’esercizio ferroviario e la realizzazione di un sottopasso veicolare e ciclopedonale. Contestualmente si avvieranno azioni di mobility management d’area.
''Tale attività – si legge nella relazione - consiste nell'attivazione di canali di dialogo con le aziende del territorio per raccogliere le esigenze di spostamento dei relativi lavoratori, oggi espletabili solo col mezzo privato. Dalla somma delle esigenze delle diverse aziende, emergono direttrici di spostamento comuni. Tramite un'attività di coordinamento diventa possibile attivare servizi di mobilità, come il carpooling o navette bus, che per la singola azienda risulterebbero antieconomici, ma se coordinati e condivisi con le aziende limitrofe diventano facilmente sostenibili. Nel caso di Molteno il bacino d'interesse per un servizio navetta lavoratori potrebbe risiedere nelle aziende che sorgono lungo la SS 36''.

La stazione di Oggiono, classificata ''nodo città-parco'', pur avendo già beneficiato di precedenti riqualificazioni nell’ambito di progetti di valorizzazione del servizio ferroviario tra Monza-Molteno-Lecco (Besanino), sarà ulteriormente potenziata. Il progetto prevede la riqualificazione del piazzale antistante e delle fermate bus, il rinnovo e raddoppio dei parcheggi bici e la valorizzazione dei percorsi ciclabili esistenti lungo Viale della Vittoria e Via Kennedy, con nuovi collegamenti verso Annone Brianza e il lago. In prospettiva, sono ipotizzati interventi urbanistici di cerniera per rafforzare la relazione tra la stazione e le aree circostanti.

A Sala al Barro, la fermata ''nodo città-parco'' sarà interessata da un intervento di riqualificazione del fabbricato viaggiatori, dall’adeguamento dei servizi di stazione (parcheggio bici) e dalla messa in sicurezza delle connessioni con il centro paese (Viale Rimembranze) e la valorizzazione dei percorsi escursionistici in direzione del lago di Annone e del Monte Barro.
Ulteriori tasselli nella promozione turistica riguardano l’adeguamento dei percorsi di accesso al paese ed al lago, congiuntamente alla valorizzazione di quelli con il Monte Barro, oltre all’eventuale realizzazione di un collegamento pedonale verso il lago di Annone.

La fermata di Civate presenta problematiche in termini di accessibilità. Lo studio pertanto propone ''una complessiva riqualificazione del tracciato della SS639, organizzato su una piattaforma a doppia carreggiata ormai sovradimensionata rispetto alle esigenze del traffico locale, vista la presenza della connessione più diretta rappresentata dalla galleria del Monte Barro''.
Gli interventi riguardano la messa in sicurezza dell'accesso alle fermate bus e la riqualificazione delle connessioni con il centro paese e con i percorsi escursionistici diretti verso il Cornizzolo ed San
Pietro al Monte. In prospettiva, si aggiunge la completa riqualificazione del nodo formato da via alla Santa con via Provinciale e via Giovanni XXIII, funzionale anche alla valorizzazione della chiesa dei Santi Nazaro e Celso.

La stazione di Valmadrera, già riqualificata come avvenuto per la stazione di Oggiono, verrà ulteriormente potenziata nei collegamenti con il centro paese e con Parè (percorso ciclopedonale lungo Via Strecciola). L’apertura del sottopassaggio esistente verso il retrostazione offrirà una connessione diretta con il quartiere residenziale e con i percorsi escursionistici verso il Monte Barro. È inoltre prevista una revisione della piattaforma stradale della SS639 con la riqualificazione degli spazi pubblici antistanti il fabbricato viaggiatori e la messa in sicurezza degli attraversamenti.

Infine, lo studio valuta la possibile istituzione di una nuova fermata a Malgrate, in posizione baricentrica rispetto al centro abitato e non troppo discosta dal suo nucleo storico. L’intervento, che prevede una passerella pedonale (o ciclopedonale) a scavalco della SS639, presenterebbe alcuni importanti problemi di accessibilità, connessi all'attraversamento della SS639 ed alla successiva connessione con il Lungolago (viale Italia).

Complessivamente, le misure di accompagnamento sono stimate in circa 86 milioni di euro: 2 milioni per interventi leggeri, 41 milioni per opere di competenza RFI (da valutare nell'ambito del finanziamento del II lotto) e 43 milioni per opere pubbliche locali (da valutare a livello di programmazione generale degli investimenti in OOPP). ''L'attuazione delle misure di accompagnamento – precisa lo studio - non può che essere demandata ad un ampio insieme di soggetti, istituzionali e non, portatori di conoscenze differenti, ma tutte essenziali, e dotati di competenze fra loro complementari''.
Il territorio chiede una rapida estensione del progetto di elettrificazione alla tratta Molteno–Lecco, per completare l’intervento infrastrutturale e migliorare il servizio ferroviario. Tra le priorità individuate figurano la velocizzazione della linea e l’incremento della frequenza fino a un treno ogni 30 minuti per direzione: ciò richiede interventi tecnici sugli impianti e sulle stazioni (attrezzaggio dei punti di incrocio, binari sopraelevati, deviatoi a 60 km/h, riqualificazione dei fabbricati viaggiatori, eliminazione dei passaggi a livello tramite sovra/sottopassi). Si auspica inoltre che le stazioni siano integrate nel Protocollo per l’intermodalità sottoscritto nel 2020 da Regione Lombardia e RFI.

Attualmente la linea Como–Molteno è servita da otto coppie di treni feriali, con frequenza oraria e tre corse mattutine prolungate fino a Lecco. I tempi di percorrenza, svolti con autotreni Stadler GTW, si attestano tra 1h07’ e 1h24’, equivalenti a una velocità commerciale media di circa 35 km/h. In condizioni ottimali la tratta potrebbe essere percorsa in 50 minuti, ma i vincoli infrastrutturali e le soste imposte dagli incroci ne limitano l’efficienza.
Il progetto prevede la suddivisione in due lotti: lotto 1 ovvero la tratta PM Albate-Molteno e il lotto 2 riguardante la tratta Molteno-Lecco. Si tratta di un intervento impiantistico, con posa della palificazione e della linea di contatto, abbassamento del piano del ferro in gallerie e trincee, uso di catenaria rigida nei tratti in galleria, costruzione di una sottostazione elettrica a Molteno e due cabine elettriche a Merone.

Secondo lo studio, ''elettrificare la linea non è sufficiente...bisogna ripianificare il servizio. L'esperienza svizzera (ma non solo) dimostra che la pianificazione del servizio dovrebbe precedere (e non seguire) la progettazione dei potenziamenti infrastrutturali''.
L’elettrificazione della Como–Lecco non è solo un investimento infrastrutturale, ma una strategia integrata per rafforzare la coesione territoriale, promuovere la mobilità sostenibile e valorizzare un asse ferroviario che unisce centri produttivi, aree naturali e poli turistici.
M.Mau.














