IC Galbiate: alunni e tecnologia, presentati i Patti digitali
Una comunità educante che si organizza dal basso per dare ai figli e alle figlie punti di riferimento condivisi nell’uso del digitale.
È lo spirito con cui un gruppo di genitori di Galbiate e Colle Brianza ha presentato i Patti digitali, frutto di mesi di confronto seguiti a una serata dell’Istituto comprensivo lo scorso maggio.
Alla presentazione hanno partecipato amministrazioni locali dei due comuni coinvolti, scuola e realtà del territorio, a conferma di un percorso che vuole essere inclusivo e partecipato.
“Non siamo tecnopessimisti: la tecnologia è un ambiente in cui viviamo, non solo uno strumento” hanno spiegato i promotori, richiamando le riflessioni del medico e psicoterapeuta Alberto Pellai. “Il nostro lavoro è nato dai genitori per i genitori, allargandosi all’istituto comprensivo di Galbiate e ai nostri Comuni, che ringraziamo per la viva collaborazione. Abbiamo seguito le linee guida del movimento nazionale e guardato a esperienze vicine, come quella di Lecco” hanno esordito.
Ad aprire gli approfondimenti, in collegamento, è intervenuta Brunella Fiore, del coordinamento nazionale dei Patti digitali nonché docente all’Università di Milano‑Bicocca, che ha sintetizzato tre direttrici del percorso: trovare tempi e modi giusti, rafforzare l’informazione insieme alla consapevolezza dei genitori e stabilire regole condivise. “La comunità educante conta perché sapere di far parte di un gruppo riduce il senso di solitudine e i sensi di colpa, oltre a dare un senso di autorevolezza sana nelle scelte familiari”, ha sottolineato.
A supporto del lavoro locale è stato realizzato a fine primavera un questionario sulle abitudini digitali, cui hanno risposto 205 persone. Dalle evidenze discusse in serata, Mattia Bava, uno fra i padri del gruppo, ha ricordato alcuni rischi connessi a un uso non consapevole dei dispositivi tra bambini e adolescenti: ritiro sociale, insonnia, calo dell’attenzione, dipendenza e maggiore sedentarietà. Centrale, per questo, l’accompagnamento attivo da parte degli adulti, con utilizzo dei device in spazi domestici condivisi e una supervisione dei contenuti.

Il pacchetto di Patti digitali è articolato in quattro documenti per fasce d’età (visibili e scaricabili a questo link https://pattidigitali.it/galbiate-colle-brianza/), ciascuno illustrato da una madre del gruppo: Mara per lo 0-2 anni, Sara per il 3-6 anni, Valentina per il 6-10 anni e Giovanna per il 10-14 anni. Qui, vengono indicate quelle che possono essere delle buone abitudini, oltre che a suggerimenti alternativi allo schermo. “Abbiamo scelto di concentrarci fino alla conclusione della secondaria di primo grado per non sovrapporci ai patti digitali già presenti nel panorama provinciale, nella prospettiva in cui in molti fra i nostri ragazzi frequenteranno le superiori a Lecco” hanno argomentato.
Sempre sulla scia dell’esperienza lecchese, è stato presentato da Lucia anche un “contratto di consegna” del primo telefono: una cornice di regole concordate e non punitive, da sottoscrivere in famiglia prima dell’uso personale del dispositivo.

Tra le indicazioni emerse, l’opportunità di non legare la consegna dello smartphone a tappe sacramentali come Prima Comunione o Cresima, per evitare pressioni e aspettative sociali.
Nel corso della serata, come si diceva sono arrivati i saluti istituzionali della sindaca di Colle Brianza Tiziana Galbusera, dell’assessore di Galbiate Marco Brambilla e dell’assessora Maria Butti.
Ringraziamenti anche alla scuola, con il dirigente Luca Rossi, e agli insegnanti presenti, insieme a educatori e allenatori delle realtà sportive. Presente anche il nido di Galbiate.
A chiusura, spazio al confronto con il pubblico e a un banchetto di consigli di lettura, con rinfresco offerto dal Comune di Galbiate. I promotori hanno ricordato che i Patti digitali non sono leggi, ma buone pratiche da adattare al contesto familiare. “Il percorso inizia ora” è stato il messaggio conclusivo, con l’invito a unirsi al gruppo e a contribuire alle prossime iniziative.
Per informazioni e contatti: pattidigitali.galbiatecolle@gmail.com
Ulteriori risorse sul movimento nazionale: pattidigitali.it
È lo spirito con cui un gruppo di genitori di Galbiate e Colle Brianza ha presentato i Patti digitali, frutto di mesi di confronto seguiti a una serata dell’Istituto comprensivo lo scorso maggio.

“Non siamo tecnopessimisti: la tecnologia è un ambiente in cui viviamo, non solo uno strumento” hanno spiegato i promotori, richiamando le riflessioni del medico e psicoterapeuta Alberto Pellai. “Il nostro lavoro è nato dai genitori per i genitori, allargandosi all’istituto comprensivo di Galbiate e ai nostri Comuni, che ringraziamo per la viva collaborazione. Abbiamo seguito le linee guida del movimento nazionale e guardato a esperienze vicine, come quella di Lecco” hanno esordito.
Ad aprire gli approfondimenti, in collegamento, è intervenuta Brunella Fiore, del coordinamento nazionale dei Patti digitali nonché docente all’Università di Milano‑Bicocca, che ha sintetizzato tre direttrici del percorso: trovare tempi e modi giusti, rafforzare l’informazione insieme alla consapevolezza dei genitori e stabilire regole condivise. “La comunità educante conta perché sapere di far parte di un gruppo riduce il senso di solitudine e i sensi di colpa, oltre a dare un senso di autorevolezza sana nelle scelte familiari”, ha sottolineato.
A supporto del lavoro locale è stato realizzato a fine primavera un questionario sulle abitudini digitali, cui hanno risposto 205 persone. Dalle evidenze discusse in serata, Mattia Bava, uno fra i padri del gruppo, ha ricordato alcuni rischi connessi a un uso non consapevole dei dispositivi tra bambini e adolescenti: ritiro sociale, insonnia, calo dell’attenzione, dipendenza e maggiore sedentarietà. Centrale, per questo, l’accompagnamento attivo da parte degli adulti, con utilizzo dei device in spazi domestici condivisi e una supervisione dei contenuti.

Il pacchetto di Patti digitali è articolato in quattro documenti per fasce d’età (visibili e scaricabili a questo link https://pattidigitali.it/galbiate-colle-brianza/), ciascuno illustrato da una madre del gruppo: Mara per lo 0-2 anni, Sara per il 3-6 anni, Valentina per il 6-10 anni e Giovanna per il 10-14 anni. Qui, vengono indicate quelle che possono essere delle buone abitudini, oltre che a suggerimenti alternativi allo schermo. “Abbiamo scelto di concentrarci fino alla conclusione della secondaria di primo grado per non sovrapporci ai patti digitali già presenti nel panorama provinciale, nella prospettiva in cui in molti fra i nostri ragazzi frequenteranno le superiori a Lecco” hanno argomentato.
Sempre sulla scia dell’esperienza lecchese, è stato presentato da Lucia anche un “contratto di consegna” del primo telefono: una cornice di regole concordate e non punitive, da sottoscrivere in famiglia prima dell’uso personale del dispositivo.

Tra le indicazioni emerse, l’opportunità di non legare la consegna dello smartphone a tappe sacramentali come Prima Comunione o Cresima, per evitare pressioni e aspettative sociali.
Nel corso della serata, come si diceva sono arrivati i saluti istituzionali della sindaca di Colle Brianza Tiziana Galbusera, dell’assessore di Galbiate Marco Brambilla e dell’assessora Maria Butti.
Ringraziamenti anche alla scuola, con il dirigente Luca Rossi, e agli insegnanti presenti, insieme a educatori e allenatori delle realtà sportive. Presente anche il nido di Galbiate.
A chiusura, spazio al confronto con il pubblico e a un banchetto di consigli di lettura, con rinfresco offerto dal Comune di Galbiate. I promotori hanno ricordato che i Patti digitali non sono leggi, ma buone pratiche da adattare al contesto familiare. “Il percorso inizia ora” è stato il messaggio conclusivo, con l’invito a unirsi al gruppo e a contribuire alle prossime iniziative.
Per informazioni e contatti: pattidigitali.galbiatecolle@gmail.com
Ulteriori risorse sul movimento nazionale: pattidigitali.it
M.E.














