UP - seconda stagione/29: come leggere il paesaggio che ci circonda?
Nelle scorse puntate di UP – Un Percorso abbiamo affrontato alcuni temi più “teorici”, che riguardano la preparazione di un’escursione: come leggere le informazioni, come preparare lo zaino e come vestirsi. Oggi, invece, alziamo lo sguardo dal sentiero per provare a capire quello che ci sta intorno.
L’escursionismo infatti è un’attività che si svolge all’aperto, in mezzo alla natura. Spesso siamo concentrati sulla mèta da raggiungere, soprattutto se si vive la montagna come sfida e come attività sportiva, e prestiamo meno attenzione ai luoghi in cui ci troviamo, ai paesaggi che attraversiamo. Un passo lento e consapevole è il modo migliore per apprezzare la dimensione più prettamente ambientale dell’escursionismo.
Quando pensiamo al paesaggio, tendiamo a pensare solo alla sua dimensione naturale: montagne, fiumi, laghi, colline, boschi… Ma il paesaggio ha anche una dimensione antropica: nel corso dei millenni l’uomo ha interagito con l’ambiente – in molti casi in modo armonico, in altri, soprattutto nei tempi più recenti, in modi più impattanti e spesso devastanti. Tuttavia, ciò che vediamo come paesaggio, ha una dimensione storico-antropologica che non va ignorata.

In generale, possiamo individuare alcune categorie che compongono il paesaggio. Cominciamo dall’orografia, ovvero i rilievi. Sono il frutto dei movimenti tettonici della Terra e sono il substrato sopra cui si innesta qualsiasi altra cosa. Troviamo poi l’idrografia, ovvero l’acqua: quell’elemento che interviene sui rilievi, modificandoli e modellandoli. Parliamo di torrenti, fiumi e laghi, che scavano le valli e riempiono le conche. Terzo elemento naturale che è parte costitutiva del paesaggio è la vegetazione, che si nutre dell’acqua e che copre e riveste i rilievi.
C’è poi la vegetazione “domata” dall’uomo, ovvero le coltivazioni. Dai boschi cedui ai campi di grano, entriamo qui negli elementi antropici del paesaggio. E tra gli altri importanti elementi antropici che hanno modellato e plasmato il paesaggio ci sono sicuramente le infrastrutture (sentieri, percorsi, strade) e gli insediamenti (dalla piccola baita nel bosco alle grandi città di pianura).
C’è una parola che oggi è entrata a far parte del lessico quotidiano e che si presta bene anche a farci riflettere sul rapporto tra uomo e paesaggio (e, più in generale, ambiente): la sostenibilità.
I famosi terrazzamenti che troviamo in Liguria o, più vicini, in Valtellina possiamo considerarli un intervento armonico di modificazione del paesaggio, perché utilizzano materiali del posto e si integrano con l’ambiente circostante. Sono sostenibili, perché non precludono a chi viene dopo il godimento della stessa fruizione dell’ambiente e del paesaggio. Possiamo dire lo stesso del grattacielo che troviamo ai Piani Resinelli? Solo un esempio dei purtroppo tanti interventi disarmonici e insostenibili presenti un po’ ovunque, e anche nel nostro territorio.
Tornando al paesaggio e ai suoi elementi costitutivi, dal punto di vista scientifico quali sono le discipline in gioco?
Innanzitutto la geologia, che studia e classifica le rocce; la botanica, che studia e classifica le specie vegetali; la zoologia, che studia e classifica le specie animali; l’antropologia, che studia la presenza umana e la sua evoluzione. Rocce, vegetazione, animali e uomo sono parti fondamentali dell'ambiente e sono elementi profondamente intrecciati fra di loro.
Insomma, ogni luogo ha delle caratteristiche proprie che lo rendono unico e diverso dagli altri. Per questo motivo, quando facciamo un'escursione è bene guardarci intorno: i luoghi hanno un sacco di storie da raccontarci. Non resta che allacciarsi gli scarponi e andare a scoprirle!
L’escursionismo infatti è un’attività che si svolge all’aperto, in mezzo alla natura. Spesso siamo concentrati sulla mèta da raggiungere, soprattutto se si vive la montagna come sfida e come attività sportiva, e prestiamo meno attenzione ai luoghi in cui ci troviamo, ai paesaggi che attraversiamo. Un passo lento e consapevole è il modo migliore per apprezzare la dimensione più prettamente ambientale dell’escursionismo.
Quando pensiamo al paesaggio, tendiamo a pensare solo alla sua dimensione naturale: montagne, fiumi, laghi, colline, boschi… Ma il paesaggio ha anche una dimensione antropica: nel corso dei millenni l’uomo ha interagito con l’ambiente – in molti casi in modo armonico, in altri, soprattutto nei tempi più recenti, in modi più impattanti e spesso devastanti. Tuttavia, ciò che vediamo come paesaggio, ha una dimensione storico-antropologica che non va ignorata.

In generale, possiamo individuare alcune categorie che compongono il paesaggio. Cominciamo dall’orografia, ovvero i rilievi. Sono il frutto dei movimenti tettonici della Terra e sono il substrato sopra cui si innesta qualsiasi altra cosa. Troviamo poi l’idrografia, ovvero l’acqua: quell’elemento che interviene sui rilievi, modificandoli e modellandoli. Parliamo di torrenti, fiumi e laghi, che scavano le valli e riempiono le conche. Terzo elemento naturale che è parte costitutiva del paesaggio è la vegetazione, che si nutre dell’acqua e che copre e riveste i rilievi.
C’è poi la vegetazione “domata” dall’uomo, ovvero le coltivazioni. Dai boschi cedui ai campi di grano, entriamo qui negli elementi antropici del paesaggio. E tra gli altri importanti elementi antropici che hanno modellato e plasmato il paesaggio ci sono sicuramente le infrastrutture (sentieri, percorsi, strade) e gli insediamenti (dalla piccola baita nel bosco alle grandi città di pianura).
C’è una parola che oggi è entrata a far parte del lessico quotidiano e che si presta bene anche a farci riflettere sul rapporto tra uomo e paesaggio (e, più in generale, ambiente): la sostenibilità.
I famosi terrazzamenti che troviamo in Liguria o, più vicini, in Valtellina possiamo considerarli un intervento armonico di modificazione del paesaggio, perché utilizzano materiali del posto e si integrano con l’ambiente circostante. Sono sostenibili, perché non precludono a chi viene dopo il godimento della stessa fruizione dell’ambiente e del paesaggio. Possiamo dire lo stesso del grattacielo che troviamo ai Piani Resinelli? Solo un esempio dei purtroppo tanti interventi disarmonici e insostenibili presenti un po’ ovunque, e anche nel nostro territorio.
Tornando al paesaggio e ai suoi elementi costitutivi, dal punto di vista scientifico quali sono le discipline in gioco?
Innanzitutto la geologia, che studia e classifica le rocce; la botanica, che studia e classifica le specie vegetali; la zoologia, che studia e classifica le specie animali; l’antropologia, che studia la presenza umana e la sua evoluzione. Rocce, vegetazione, animali e uomo sono parti fondamentali dell'ambiente e sono elementi profondamente intrecciati fra di loro.
Insomma, ogni luogo ha delle caratteristiche proprie che lo rendono unico e diverso dagli altri. Per questo motivo, quando facciamo un'escursione è bene guardarci intorno: i luoghi hanno un sacco di storie da raccontarci. Non resta che allacciarsi gli scarponi e andare a scoprirle!
Michele Castelnovo – Guida ambientale escursionistica – www.trekkinglecco.com














