TLR al Caleotto: la minoranza chiede di annullare la delibera comunale

Si è conclusa con un nulla di fatto la commissione quinta di giovedì sera, convocata su richiesta dei consiglieri Lorella Cesana e Corrado Valsecchi per discutere della loro proposta di annullare l’efficacia esecutiva della deliberazione consiliare del 29 settembre 2025 relativa alla variante urbanistica per la realizzazione della centrale presso il polo Caleotto. Una richiesta, ha precisato il presidente della commissione Stefano Villa a cui ha fatto seguito quella di Alberto Anghileri, di convocare i tecnici degli enti coinvolti (Regione, Provincia, Acinque e TecnoHabitat) nel procedimento per fare chiarezza sulla vicenda.

“Una richiesta, però, incoerente rispetto all’ordine del giorno di questa sera - ha commentato Cesana -. La nostra proposta di delibera è di natura squisitamente procedurale perché non entra nel merito di quanto il consiglio comunale ha deciso ma vuole chiarire quanto questo influisce e in che modo sulla conferenza dei servizi in corso”. Questo anche alla luce dell’ordine del giorno presentato nel consiglio comunale del 7 novembre, con cui il sindaco e la giunta sono stati incaricati di avviare un procedimento di verifica e riesame dell’istruttoria tecnica, a valutare l’adozione di un annullamento della delibera e a garantire la massima trasparenza e partecipazione pubblica alla revisione del progetto. 
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“Il sindaco e la giunta non possono assolvere a questi impegni senza sospendere la delibera” ha concluso la consigliera. Il collega Corrado Valsecchi ha poi aggiunto che “chiediamo la sospensione anche per l’autotutela dei consiglieri di maggioranza che hanno votato a favore e di quelli della parte di minoranza che si è astenuta (lo stesso Valsecchi, Clara Fusi e Giovanni Tagliaferri). Noi non siamo contro il teleriscaldamento e non vogliamo neanche mettere sul banco degli imputati una partecipata come Acinque, perché affidandosi ai tecnici si può sbagliare. Io voglio sapere che cosa abbia risposto l'azienda alle richieste di integrazione presentate dalla Regione e se, alla luce di questo, Palazzo Pirelli confermerà o meno l’esclusione dell’assoggettamento alla Via. Noi chiediamo di sospendere la delibera del 29 settembre per evitare di rispondere di un errore che a cascata è arrivato sui consiglieri comunali”.
Un concetto ribadito dal leghista Stefano Parolari: “Il Comune di Lecco in questa situazione disperata è vittima di un errore e da qui parte la richiesta di fermarci e analizzare di nuovo la situazione”. Alberto Anghileri ha chiarito in aula le ragioni della sua richiesta: “C’è un problema di forma e da questo punto di vista la Provincia ha chiesto chiarimenti alla Regione che a sua volta lo ha fatto con Acinque, quindi da questo punto di vista il procedimento è già fermo in attesa della conclusione di questo iter. C’è poi un problema sostanziale: la centrale inquina o non inquina? Fa bene alla saluto o fa male? Questo ce lo possono dire solo gli enti preposti che ne hanno la responsabilità precisa”. Altri consiglieri di maggioranza hanno poi chiesto quali sarebbero le conseguenze dell’annullamento della delibera richiesto da Cesana e Valsecchi.

Per fare chiarezza su questo punto è intervenuto l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Rusconi: “Innanzitutto, sotto il profilo giuridico, il ‘sospendere l’efficacia esecutiva’ non esiste nel Testo unico degli enti locali; in secondo luogo l’annullamento di una delibera può riguardare tre aspetti: l’incompetenza, la violazione della legge e l’eccesso di potere, sarà il consiglio a valutare se ci sono queste caratteristiche”. Entrando nel merito del dibattito Rusconi ha poi aggiunto che “il consiglio comunale ha approvato che l’eventuale rilascio di Autorizzazione unica ambientale da parte della Provincia possa costituire ‘ove occorra’ variante allo strumento urbanistico e questa non è una cosa che decide la Provincia o il Comune ma la legge. Se il consiglio comunale avesse votato no, la Provincia avrebbe potuto rilasciare comunque l’Autorizzazione unica ambientale. La conseguenza dell’immediata eseguibilità è nulla, zero”. Anche il dirigente Alessandro Crippa ha confermato che “la delibera di consiglio non produce immediati effetti perché è subordinata alla emissione di Aua dalla Provincia che è a sua volta assoggettata al procedimento di revisione dell’eventuale assoggettabilità a Via in corso in Regione”. 

La prossima puntata è prevista per l’11 dicembre, quando si riunirà nuovamente la commissione V.
M.V.
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