Lecco: l'ANPI ricorda l'attentato neofascista di 50 anni fa

Poco prima della mezzanotte del 1° dicembre 1975, un lunedì, venne messo a segno uno dei più gravi attentati neofascisti verificatisi a Lecco con il ferimento di tre esponenti della sinistra locale che si trovavano all’esterno della bottiglieria Valsecchi di via Cairoli, locale storico molto frequentato e punto di ritrovo di tanti giovani di quell'area politica. 

Le cronache dell’epoca raccontano che una Range Rover verde oliva – rubata poco prima a Monza – scese lungo la via Cavour per imboccare contromano, non dopo qualche esitazione, la via Cairoli percorsa a passo d’uomo. Passando davanti alla fiaschetteria, da un finestrino furono sparati circa dieci colpi contro coloro che in quel momento si trovavano all’esterno del locale. Restarono feriti Lello Colombo, all’epoca di 22 anni, Fabrizio Pedrazzoli di 18 e Guido Alborghetti di 32, ex consigliere comunale del Partito repubblicano passato successivamente al Partito comunista per il quale sarebbe poi diventato deputato. Fortunatamente illesi altri giovani che si trovavano in loro compagnia, che furono a loro volta presi di mira, ma i colpi di pistola andarono a vuoto.
Nel corso delle indagini, che alla fine non approdarono a nulla, venne rilevato come l’assalto non fosse stato pensato a scopo semplicemente intimidatorio, ma con il preciso intento di uccidere. Soltanto un anno prima, i neofascisti avevano preso di mira la sede del Partito socialista in via Roma devastata da un ordigno esplosivo collocato nottetempo all’ingresso del palazzo. L’episodio ebbe una certa risonanza, seppur a livello di cronaca: ne parlarono il giornale locale La Provincia, Il Corriere della Sera e L’Unità.

"Come evidenziarono le federazioni sindacali CGIL e CISL, le associazioni facenti parte del Comitato unitario antifascista (a cui aderivano i partiti DC, PCI, PSI, PSDI, PRI e le associazioni ANPI, UDI, ACLI e ANPPIA) e la Giunta comunale di Lecco, il grave episodio avvenne all’indomani dell'inaugurazione della nuova sede del Comitato e dell’ANPI a Palazzo Falk: durante la cerimonia era stato annunciato il conferimento nel marzo successivo della Medaglia d’argento al valor militare al Comune di Lecco per la lotta di Liberazione (a cui avrebbe partecipato l’allora presidente della Camera Sandro Pertini, poi divenuto presidente della Repubblica)", ricordano oggi dal Comitato provinciale dell'ANPI, lanciando poi un messaggio: "Oggi, dopo cinquant’anni, riteniamo importante sottolineare ancora il carattere antifascista della città di Lecco, per la sua storia costruita sulla difesa dei diritti sociali e civili e sull'impegno per l'attuazione dei valori Costituzionali, che sono anche quelli alla base dell’impegno forte e costante della nostra Associazione".
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