Lecco: il Coordinamento 'Difendiamo la montagna' si presenta
Sono la tutela e lo sviluppo delle alture lecchesi le due principali missioni di "Difendiamo la montagna", il nuovo Coordinamento nato in città grazie all'impegno volontario di otto appassionati che hanno condiviso il desiderio di tenere le "antenne dritte" su ciò che accade nell'ambiente, in una fase ritenuta un po' delicata in cui – per citare Luca Rota, uno dei promotori – "le nostre montagne stanno vivendo una sorta di transizione, stanno cercando una loro identità ben precisa dopo aver attraversato la grande epopea del turismo sciistico".

"Il nostro progetto è nato anche per questo: siamo consapevoli di essere nel pieno di una fase caratterizzata da crisi climatiche, da nuovi modi di fruizione della montagna, con il turismo che sta cambiando soprattutto nelle zone più vicine alla città: forse su questi temi manca un po' di consapevolezza, e di conseguenza non c'è una vera interlocuzione con le Istituzioni, che noi vorremmo creare facendo "da tramite" con la comunità civile" ha spiegato durante una conferenza stampa convocata questa mattina presso Officina Badoni Luca Rota, blogger e noto ricercatore sui temi del paesaggio montano, affiancato dai "compagni di avventura" Emilio Aldeghi (presidente del CAI regionale, ma attivo all'interno del Coordinamento a titolo personale), Arianna Cecchini (accompagnatore di media montagna), Paolo Galli (anche consigliere comunale in quota AmbientalMente) e Giovanni Ponziani, a cui si aggiungono nel gruppo fondatore Ruggero Meles, Silvia Tenderini e Stefano Longoni, che si è occupato di creare sito e logo.


"Sul nostro territorio sono attive anche altre realtà che si occupano di queste tematiche, e alcune hanno già formalmente aderito al nostro manifesto (il CROS di Varenna, il Circolo Lario Orientale di Legambiente, l'Associazione Monte di Brianza e la LIPU, ndr): ora vorremmo che anche altre diventassero parte della nostra iniziativa, per recuperare idee e sensibilità diverse aumentando la "massa critica" su questi argomenti" ha precisato Aldeghi. "Il nostro, insomma, non è un gruppo chiuso, ma recettivo, aperto a tutte le istanze e disponibile al confronto costruttivo. Non a caso siamo un Coordinamento, e non un Comitato".


Coordinamento che, come è stato spiegato questa mattina, ha posto le sue basi già un paio di anni fa, ma solo ora si è sentito pronto per il "debutto" pubblico: "Ci abbiamo messo tanto? Forse sì, ma siamo tutti volontari, e poi certi temi sono divisivi anche all'interno dei nostri stessi gruppi di montagna", ha voluto sottolineare Galli, prendendo le distanze, con la "sponda" di Rota, da concetti "un po' abusati come quelli di sostenibilità e valorizzazione, dai quali a volte scaturiscono porcherie" – e l'esempio citato è stato quello della passerella ai Piani Resinelli – ma senza per questo chiudere a un tema di sviluppo per le montagne lecchesi, che infatti è indicato a chiare lettere anche nel sotto-logo e, a più riprese, nel manifesto.

Manifesto che racchiude la "mission" del Coordinamento in dieci punti, dove si ribadisce l'intenzione di costituirsi come "referente unitario e organico nei rapporti con le Istituzioni, le Amministrazioni locali e gli enti pubblici", nell'ottica appunto di un confronto costruttivo e democratico, nonché di porsi al fianco delle comunità residenti nei territori montani lecchesi per raccoglierne istanze e sollecitazioni, oltre che di promuovere una frequentazione turistica responsabile dei luoghi. Con un occhio di riguardo, neanche a dirlo, alle località oggetto di proposte di nuove infrastrutture turistiche e altre opere dall'impatto potenzialmente molto significativo, tra cui per esempio il ponte sospeso di Tremenico, la strada agro-silvo-pastorale tra i Piani d'Erna e Morterone passando per la Val Boazzo, l'impianto di innevamento per lo sci di fondo al Giumello e il progetto "Winter Summer Alta Valsassina", con ripristino di seggiovia e bacino, per l'Alpe di Paglio e il Pian delle Betulle.

"Non siamo nati con un obiettivo ben preciso, come quei comitati sorti per "salvare" un luogo specifico: piuttosto, partiamo con l'idea di affrontare tante tematiche che poi ci impegneranno di volta in volta a compiere mosse concrete e a prendere decisioni, anche di "contrasto" se necessario" hanno proseguito i promotori del Coordinamento, aggiungendo che, tra le azioni tangibili in programma, c'è anche l'organizzazione di momenti di formazione e informazione aperti a tutti, per approfondire argomenti più o meno specifici.
Intanto, in attesa dei primi appuntamenti di questo tipo e di altri "feedback" dall'esterno, il gruppo può essere "conosciuto" tramite il sito web https://difendiamolamontagna.it/, ancora in costruzione ma già attivo e fornito delle principali informazioni, tra cui le modalità per entrare in contatto con i membri del Coordinamento.

Luca Rota
"Il nostro progetto è nato anche per questo: siamo consapevoli di essere nel pieno di una fase caratterizzata da crisi climatiche, da nuovi modi di fruizione della montagna, con il turismo che sta cambiando soprattutto nelle zone più vicine alla città: forse su questi temi manca un po' di consapevolezza, e di conseguenza non c'è una vera interlocuzione con le Istituzioni, che noi vorremmo creare facendo "da tramite" con la comunità civile" ha spiegato durante una conferenza stampa convocata questa mattina presso Officina Badoni Luca Rota, blogger e noto ricercatore sui temi del paesaggio montano, affiancato dai "compagni di avventura" Emilio Aldeghi (presidente del CAI regionale, ma attivo all'interno del Coordinamento a titolo personale), Arianna Cecchini (accompagnatore di media montagna), Paolo Galli (anche consigliere comunale in quota AmbientalMente) e Giovanni Ponziani, a cui si aggiungono nel gruppo fondatore Ruggero Meles, Silvia Tenderini e Stefano Longoni, che si è occupato di creare sito e logo.


"Sul nostro territorio sono attive anche altre realtà che si occupano di queste tematiche, e alcune hanno già formalmente aderito al nostro manifesto (il CROS di Varenna, il Circolo Lario Orientale di Legambiente, l'Associazione Monte di Brianza e la LIPU, ndr): ora vorremmo che anche altre diventassero parte della nostra iniziativa, per recuperare idee e sensibilità diverse aumentando la "massa critica" su questi argomenti" ha precisato Aldeghi. "Il nostro, insomma, non è un gruppo chiuso, ma recettivo, aperto a tutte le istanze e disponibile al confronto costruttivo. Non a caso siamo un Coordinamento, e non un Comitato".

Emilio Aldeghi

Paolo Galli
Coordinamento che, come è stato spiegato questa mattina, ha posto le sue basi già un paio di anni fa, ma solo ora si è sentito pronto per il "debutto" pubblico: "Ci abbiamo messo tanto? Forse sì, ma siamo tutti volontari, e poi certi temi sono divisivi anche all'interno dei nostri stessi gruppi di montagna", ha voluto sottolineare Galli, prendendo le distanze, con la "sponda" di Rota, da concetti "un po' abusati come quelli di sostenibilità e valorizzazione, dai quali a volte scaturiscono porcherie" – e l'esempio citato è stato quello della passerella ai Piani Resinelli – ma senza per questo chiudere a un tema di sviluppo per le montagne lecchesi, che infatti è indicato a chiare lettere anche nel sotto-logo e, a più riprese, nel manifesto.

Giovanni Ponziani
Manifesto che racchiude la "mission" del Coordinamento in dieci punti, dove si ribadisce l'intenzione di costituirsi come "referente unitario e organico nei rapporti con le Istituzioni, le Amministrazioni locali e gli enti pubblici", nell'ottica appunto di un confronto costruttivo e democratico, nonché di porsi al fianco delle comunità residenti nei territori montani lecchesi per raccoglierne istanze e sollecitazioni, oltre che di promuovere una frequentazione turistica responsabile dei luoghi. Con un occhio di riguardo, neanche a dirlo, alle località oggetto di proposte di nuove infrastrutture turistiche e altre opere dall'impatto potenzialmente molto significativo, tra cui per esempio il ponte sospeso di Tremenico, la strada agro-silvo-pastorale tra i Piani d'Erna e Morterone passando per la Val Boazzo, l'impianto di innevamento per lo sci di fondo al Giumello e il progetto "Winter Summer Alta Valsassina", con ripristino di seggiovia e bacino, per l'Alpe di Paglio e il Pian delle Betulle.

Arianna Cecchini
"Non siamo nati con un obiettivo ben preciso, come quei comitati sorti per "salvare" un luogo specifico: piuttosto, partiamo con l'idea di affrontare tante tematiche che poi ci impegneranno di volta in volta a compiere mosse concrete e a prendere decisioni, anche di "contrasto" se necessario" hanno proseguito i promotori del Coordinamento, aggiungendo che, tra le azioni tangibili in programma, c'è anche l'organizzazione di momenti di formazione e informazione aperti a tutti, per approfondire argomenti più o meno specifici.
Intanto, in attesa dei primi appuntamenti di questo tipo e di altri "feedback" dall'esterno, il gruppo può essere "conosciuto" tramite il sito web https://difendiamolamontagna.it/, ancora in costruzione ma già attivo e fornito delle principali informazioni, tra cui le modalità per entrare in contatto con i membri del Coordinamento.
B.P.














