Casargo: istituzioni e studenti insieme contro la violenza sulle donne

Il Cfpa di Casargo ha rinnovato il proprio impegno educativo e civile con una serata di grande valenza sociale dedicata al tema della violenza contro le donne, un appuntamento che ha saputo unire scuola, istituzioni e rete antiviolenza in un percorso di sensibilizzazione rivolto ai giovani e alla comunità. L’iniziativa “Insieme contro la violenza sulle donne”, svoltasi martedì 2 dicembre nell’aula magna dell’istituto, ha visto una partecipazione attenta e numerosa, confermando la centralità della scuola come luogo privilegiato di prevenzione, dialogo e crescita culturale.
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L’incontro ha rappresentato il momento conclusivo di un articolato percorso formativo sviluppato con gli studenti dall’équipe educativa guidata dalla pedagogista Roberta Pasini, che ha ricordato quanto fosse «necessario affrontare questi temi in modo sistematico, aiutando i ragazzi a comprendere le dinamiche affettive e relazionali e fornendo loro strumenti per riconoscere precocemente segnali di rischio». La collaborazione con la Rete Antiviolenza della Provincia di Lecco e con Telefono Donna, attiva ormai da due anni, ha permesso di arricchire la riflessione con interventi qualificati, testimonianze e attività laboratoriali culminate nella proiezione del video realizzato dagli stessi studenti.
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Di particolare rilievo è stato il contributo del Prefetto di Lecco, Paolo Ponta, che ha messo in luce il valore educativo di una scuola come il Cfpa: «È stata una serata particolarmente significativa perché dedicata a un tema cruciale, e lo è ancor di più se affrontato in una realtà formativa dove si insegna ad accogliere e ad avere cura degli altri. La cultura del rispetto è la prima pietra per costruire una società capace di prevenire la violenza di genere: non possiamo parlare di prevenzione se non iniziamo dai più giovani, educandoli al rispetto dei compagni, degli insegnanti e di tutte le persone che incontrano nella quotidianità». Il Prefetto ha ricordato come iniziative di questo tipo abbiano anche il merito di «far comprendere cosa significhi amare senza possedere, volere il bene dell’altro senza considerarlo una proprietà».
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Un ulteriore approfondimento è stato offerto da Maria Grazia Zanetti, responsabile del settore formazione di Telefono Donna, che ha definito l’evento un passaggio importante nella collaborazione con la scuola. Grattacianetti ha sottolineato che «un istituto formativo non costruisce solo professionisti, ma cittadini consapevoli», ribadendo come la violenza sia «un virus radicato nella nostra società, alimentato da stereotipi, asimmetrie e retaggi culturali patriarcali». L’intervento ha richiamato l’importanza della prevenzione come azione strutturale: «Intervenire sui giovani significa offrire un imprinting nuovo, fondato sul rispetto, sulla capacità di gestione del conflitto e sulla gentilezza, valori che sono alla base del nostro percorso intitolato Esigo rispetto.»
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Il presidente del Cfpa, Francesco Maria Silverij, ha espresso, anche a nome del Consiglio di Amministrazione, la soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa e per la qualità del confronto proposto agli studenti. «Siamo stati particolarmente contenti di aver promosso un momento così rilevante per l’educazione dei nostri ragazzi, ai quali teniamo non solo dal punto di vista didattico-professionale ma anche umano. La solidarietà, il rispetto della persona e delle regole sono valori fondamentali per la crescita dei giovani, e siamo orgogliosi di aver potuto affrontare questi temi con relatori di assoluto prestigio.» Silverij ha anche rivolto un sentito ringraziamento «alla direzione e ai docenti del Cfpa, la cui dedizione rappresenta un elemento qualificante del nostro progetto educativo».
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La serata si è conclusa con un’apericena preparata dagli studenti, ulteriore occasione di incontro e dialogo fra scuola, famiglie e comunità. L’istituto ha ribadito la propria volontà di continuare a essere un presidio territoriale capace di promuovere cultura, prevenzione e responsabilità civica, nella convinzione che solo unendo formazione, rete territoriale e consapevolezza sia possibile contrastare in modo efficace la violenza sulle donne e favorire un autentico cambiamento culturale.
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