Provincia: e se Civici e Pd spingessero Mauro Piazza verso la 'fascia tricolore'?
I “malpensanti” sostengono che i Fratelli d'Italia, nonostante i comunicati di Alessandro Negri, siano ancora in una posizione di attesa. Aspetterebbero il nome del candidato messo in campo da Civici e sinistra, per poi preparare il pacco ad Alessandra Hofmann, ritenuta non propriamente ben voluta da tutti gli amministratori del territorio, anche quelli di area.
Chi invece crede nella ritrovata unita del centrodestra in vista dalle elezioni per il rinnovo del Presidente della Provincia fissate per il 24 gennaio 2026, pensa che, alla fine, saranno proprio i Civici a disgregarsi, nel riavvicinamento, guidato da Antonio Rusconi, al Pd.

Il senatore, evidentemente dimenticata anche la bagarre che per mesi ha tenuto in stallo la sua elezione a presidente della Comunità montana Lario Orientale e Val San Martino, affiancato da Aldo Riva di Castello Brianza, sta organizzando la presa di Villa Locatelli, con un proprio alfiere – Fabio Vergani magari? - a far da portabandiera. Costi quel che costi. Anche, per l'appunto, perdere parte della propria base e dunque quegli amministratori-elettori che pur non sentendosi rappresentati da un partito, ritengono di non aver nulla da spartire con i Dem e Avs.
O hanno dei veri e propri conti aperti con il Pd, come Pier Giovanni Montanelli di Galbiate, sfiduciato e poi sfidato nuovamente alle urne dal circolo locale per non parlare della situazione di Lecco Città dove un accordo Civici-sinistra immaginiamo farebbe venire qualche mal di pancia a Corrado Valsecchi, impegnato, come Giovanni Tagliaferri e Clara Fusi, sul fronte delle comunali, nel proporre un'alternativa a Mauro Gattinoni e al suo carrozzone a trazione democratici, con Fattore Lecco che, pur non essendo un partito e non esprimendo altro se non la lista dell'attuale sindaco del capoluogo, ha pure preso parte, con il suo presidente, alla riunione dei giorni scorsi tra tutte le forze politiche chiedendo un'alternativa alla Hofmann (riproposta dalla Lega quale possibile candidata di tutti, allargando dunque la governace) a tutela degli interessi della Città.
Fatti due calcoli sulla base delle precedenti votazioni, in ogni caso, pur lacerando il fronte dei Civici, l'alleanza caldeggiata da Rusconi porterebbe la sfida per la presidenza della Provincia a un testa a testa, dall'esito imprevedibile.

E c'è già chi pensa che un'eventuale sconfitta della Hofmann potrebbe riportare in campo, per Palazzo Bovara... Mauro Piazza. Il ragionamento – filo leghista - è semplice: persa la Provincia, al centrodestra per non uscire dalle stanze dei bottoni deve riuscire il ribaltone a Lecco, spodestando Gattinoni. Con chi? Con il “Mauro giusto”, per l'appunto, scelto dalle segreterie locali o imposto da quelle regionali, con – chiaramente - un “tutti in lista” per evitare fregature, a garanzia di una corsa che sia davvero tale con Fratelli d'Italia e Forza Italia a supporto del leghista. Vinto il capoluogo in primavera, in autunno, quando si dovrà rinnovare il Consiglio, si tornerà a pensare alla Provincia, con i numeri – grazie ai seggi lecchesi – per riprendersi la maggioranza a Villa Locatelli, “sfiduciando” il presidente civico eletto giusto a fine gennaio. Fantapolitica un'altra volta? Forse.
Chi invece crede nella ritrovata unita del centrodestra in vista dalle elezioni per il rinnovo del Presidente della Provincia fissate per il 24 gennaio 2026, pensa che, alla fine, saranno proprio i Civici a disgregarsi, nel riavvicinamento, guidato da Antonio Rusconi, al Pd.
Il senatore, evidentemente dimenticata anche la bagarre che per mesi ha tenuto in stallo la sua elezione a presidente della Comunità montana Lario Orientale e Val San Martino, affiancato da Aldo Riva di Castello Brianza, sta organizzando la presa di Villa Locatelli, con un proprio alfiere – Fabio Vergani magari? - a far da portabandiera. Costi quel che costi. Anche, per l'appunto, perdere parte della propria base e dunque quegli amministratori-elettori che pur non sentendosi rappresentati da un partito, ritengono di non aver nulla da spartire con i Dem e Avs.
O hanno dei veri e propri conti aperti con il Pd, come Pier Giovanni Montanelli di Galbiate, sfiduciato e poi sfidato nuovamente alle urne dal circolo locale per non parlare della situazione di Lecco Città dove un accordo Civici-sinistra immaginiamo farebbe venire qualche mal di pancia a Corrado Valsecchi, impegnato, come Giovanni Tagliaferri e Clara Fusi, sul fronte delle comunali, nel proporre un'alternativa a Mauro Gattinoni e al suo carrozzone a trazione democratici, con Fattore Lecco che, pur non essendo un partito e non esprimendo altro se non la lista dell'attuale sindaco del capoluogo, ha pure preso parte, con il suo presidente, alla riunione dei giorni scorsi tra tutte le forze politiche chiedendo un'alternativa alla Hofmann (riproposta dalla Lega quale possibile candidata di tutti, allargando dunque la governace) a tutela degli interessi della Città.
Fatti due calcoli sulla base delle precedenti votazioni, in ogni caso, pur lacerando il fronte dei Civici, l'alleanza caldeggiata da Rusconi porterebbe la sfida per la presidenza della Provincia a un testa a testa, dall'esito imprevedibile.

E c'è già chi pensa che un'eventuale sconfitta della Hofmann potrebbe riportare in campo, per Palazzo Bovara... Mauro Piazza. Il ragionamento – filo leghista - è semplice: persa la Provincia, al centrodestra per non uscire dalle stanze dei bottoni deve riuscire il ribaltone a Lecco, spodestando Gattinoni. Con chi? Con il “Mauro giusto”, per l'appunto, scelto dalle segreterie locali o imposto da quelle regionali, con – chiaramente - un “tutti in lista” per evitare fregature, a garanzia di una corsa che sia davvero tale con Fratelli d'Italia e Forza Italia a supporto del leghista. Vinto il capoluogo in primavera, in autunno, quando si dovrà rinnovare il Consiglio, si tornerà a pensare alla Provincia, con i numeri – grazie ai seggi lecchesi – per riprendersi la maggioranza a Villa Locatelli, “sfiduciando” il presidente civico eletto giusto a fine gennaio. Fantapolitica un'altra volta? Forse.














