Colico: si inaugura il Festival Internazionale Musica sull'Acqua

Festival Internazionale MUSICA SULL'ACQUA

26 giugno-18 luglio 2015
Colico (Lago di Como) e Milano
edizione del decennale
sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana

Domenica 28 giugno nella suggestiva cornice dell'Abbazia di Piona, sul Lago di Como, inaugurazione della decima edizione del Festival internazionale "Musica sull'acqua".

Apertura con la musica di Béla Bartók,raccontata anche dalla voce di Guido Barbieri,

a seguire Profof'ev e Stravinskij con tre interpreti d'eccezione: i violinisti Sergej Krylov e Francesco Senese

e il pianista Itamar Golan

Colico (LC) 26 giugno 2015 - Si inaugura domenica 28 giugno (ore 20.30) nella cornice dell'abbazia di Piona, raro gioiello di architettura romanica lombarda, posta sulla punta della piccola penisola di Olgiasca sul lago di Como, vicino Colico (LC), la decima edizione del Festival Internazionale "Musica sull'Acqua". Come una grande festa della musica, fino al 18 luglio concerti con grandi solisti (per citarne solo alcuni, i violinisti Sergej Krylov e Alexander Sitkovetsky, i pianisti Louis Lortie, Itamar Golan e Ingrid Fliter e la cantante Cristina Zavalloni), masterclass e ateliers per i più piccoli animeranno il piccolo e suggestivo borgo di Colico.

Il concerto di inaugurazione si aprirà con il primo di una serie di omaggi che il Festival dedica a Béla Bartók. "Nell'anno del decennale del nostro Festival, ricorrendo anche i settant'anni della scomparsa di Bartók - dichiara Francesco Senese direttore artistico del Festival - era importante per noi ricordare la figura del grande compositore ungherese, frequentando la sua musica per archi da quella per bambini fino alla più complessa evoluzione del Divertimento e della Sonata per violino solo". Apertura di Festival dunque con il primo libro dei Duetti per due violini, affidati ai promettenti violinisti dell'Orchestra giovanile del festival, che si alterneranno alla voce narrante di Guido Barbieri ("Dialoghi, Conversazioni, Contrasti". L'arte della pedagogia nei 44). Voce storica di Radio3, autore di libretti e di diversi testi teatrali e radiofonici di argomento musicale, Guido Barbieri prenderà spunto da alcuni testi dello stesso Bartok per raccontare l'interesse sempre vivo e costante del musicista per la pedagogia, testimoniato dai numerosi pezzi per bambini composti nell'arco dell'intera sua vita, fra i quali spiccano proprio i 44 Duetti.

Nella seconda parte del concerto tre interpreti d'eccezione con la passione per la musica da camera: i violinisti Sergej Krylov fra i maggiori talenti della sua generazione, e Francesco Senese direttore artistico del Festival nonché membro della Lucerne Festival Orchestra, con il pianista Itamar Golan, stimato interprete nel repertorio della musica da camera, saranno impegnati in un programma tutto russo di rara bellezza con la musica di Stravinskij e Prokof'ev. Del primo in programma la Suite Italienne per violino e pianoforte e il Divertimento "Le baiser de la fée" per violino e pianoforte. Del secondo la Sonata in do maggiore per due violini op. 56 e quella in re maggiore per violino e pianoforte op. 94a.

 

Il Festival prosegue venerdì 3 luglio con un nuovo concerto all'Abbazia di Piona: Schubert, Bartók e Brahms sono gli autori scelti da tre grandi interpreti, i pianisti Louis Lortie e Ingrid Fliter, e il violinista Francesco Senese, con l'originale contributo dell'attore Tony Lopresti. Apre il pianoforte a quattro mani di Schubert (Fantasia in fa minore D 940) si prosegue con l'omaggio a Bartók con la Sonata in sol minore per violino solo Sz 117 (su cui Lopresti ha ideato l'originale coreografia mimica Apocalypse Man) e la Rapsodia in sol maggiore per violino e pianoforte Sz 86, e si conclude con le celebri Danze ungheresi di Brahms nella versione per pianoforte a quattro mani.

 

Domenica 5 luglio (ore 17), a Milano presso l'HangarBicocca, l'attesa prima assoluta del Concerto per alberi di Felix Mendoza una commissione del Festival in omaggio a Claudio Abbado, mentore di molti dei musicisti in scena e noto anche per il suo impegno ambientalista (fece notizia nel 2009 la richiesta al Comune di Milano di piantare 90.000 alberi in cambio del suo ritorno alla Scala). Félix Mendoza, giovane compositore e musicista venezuelano, cresciuto nell'eccellente El Sistema di Abreu, primo percussionista della Simón Bolívar Symphony Orchestra e poi timpanista della Mozart Orchestra, ha scritto Concerto per alberi espressamente per l'Orchestra giovanile e l'Ensemble di percussioni del Festival con il coinvolgimento della Compagnia mimica dell'atelier diretta da Tony Lopresti (fra i principali attori del New York Pantomime Theatre). La partitura prende spunto dall'omonimo racconto per immagini di Laëtitia Devernay (edizioni Terre di Mezzo), dove al tocco magico di un piccolo direttore d'orchestra, gli alberi prendono vita e si trasformano in uno stormo di uccelli che volano via. Per la speciale occasione l'HangarBicocca verrà ricostruito un piccolo angolo di foresta dall'ERSAF, l'ente regionale per i servizi all'Agricoltura e alle Foreste, che omaggerà il pubblico con delle piantine. Il concerto si completa con la presenza di due astri del concertismo internazionale: la pianista argentina Ingrid Fliter solista del Concerto in re maggiore per pianoforte e orchestra Hob. XVIII: 11 di Haydn e il violinista russo Alexander Sitkovetsky solista in Bach, nel Concerto in la minore per violino e orchestra BWV 1041. Completa il programma la Sinfonia in mi bemolle maggiore KV 16 di Mozart.


Voce versatile e personalissima, famosa e amata nei vari generi musicali, capace di destreggiarsi con disinvoltura fra il jazz il barocco e la contemporanea, Cristina Zavalloni sarà al Festival domenica 12 luglio (ore 21) all'Abbazia di Piona in un programma di ampio respiro, affiancata da Andrea Rebaudengo (pianoforte), Danusha Waskiewicz (viola), Anton Dressler (clarinetto) e Patrizio Serino (violoncello). Ascolteremo la voce della Zavalloni in Due Gesänge per contralto, viola e pianoforte op. 91 di Brahms e nel Lied schubertiano Der Hirt auf dem Felsen (Il pastore sulla roccia). Completano il programma, Marchenbilder op. 113 di Schumann e il Trio op. 3 di Alexander von Zemlinsky per clarinetto, violoncello e pianoforte.

Gran chiusura sabato 18 luglio (ore 21) sempre all'Abbazia di Piona con i giovani musicisti delle masterclass di violino, viola, violoncello e contrabbasso che saranno affiancati dai loro stessi insegnanti Francesco Senese (violino), Simone Briatore (viola), Danusha Waskiewicz (viola), Patrizio Serino (violoncello) e Johane Gonzalez (contrabbasso). Insieme a loro, come una grande festa, il violinista venezuelano di fama internazionale Alexis Cardenas. In programma i Duetti per due violini Sz 98 (libro IV) di Bartók, il Quintetto in sol maggiore per archi op.111 di Brahms e infine l'ultimo omaggio a Bartók con il Divertimento per archi Sz 113.

GLI ATELIERS

Grande importanza assumerà, come ogni anno, la numerosa partecipazione di bambini e ragazzi che animeranno gli ateliers del Festival, laboratori musicali e artistici nati dall'esigenza di condividere la cultura dell'ascolto attraverso diversi linguaggi e percorsi: dall'atelier-orchestra volta a scoprire le tecniche orchestrali, all'originale atelier-barbottina con un percorso percettivo sul gesto realizzato con l'uso dell'argilla, fino all'atelier-mimo di Tony Lopresti, alla scoperta del proprio corpo e delle sue possibilità comunicative tramite l'espressione gestuale dell'arte mimica.

Gli ateliers oltre ad essere spazi di apprendimento e di sviluppo della creatività, sono anche importanti momenti di incontro fra i ragazzi e musicisti di fama internazionale, una scelta rivolta al futuro, nella convinzione che solo condividendo l'arte e la bellezza è possibile gettare le basi per una reale crescita umana e artistica. In questo senso assume poi un particolare significato quest'anno la partecipazione agli ateliers dei ragazzi del progetto Archi del Cherubino de L'Aquila, un esempio concreto di come l'arte possa aiutare a superare momenti drammatici e diventare simbolo di resilienza e rinascita di un'intera comunità.

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