Oliveto: raccolta rifiuti e teleriscaldamento presente e possibile futuro spiegati in paese

Un'immagine della serata
Presente il Coordinamento Lecchese Rifiuti Zero che, da Settembre, sta sensibilizzando l'opinione pubblica e gli amministratori del territorio, partendo da Civate, Valmadrera, Malgrate sulla seria questione della gestione dei rifiuti e sull'attuale azione di Silea e dell'inceneritore situato a Valmadrera. Il coordinamento è l'unione di numerose associazioni e volontari che, dopo l'esperienza della lotta contro l'attività estrattiva del Monte Cornizzolo, ha deciso di informare i cittadini e di prospettare scenari futuri sostenibili e alternativi all'incenerimento.
Il referente del gruppo, Gianni Gerosa, ha introdotto la serata spiegando che il forno di Valmadrera ha avuto da Regione Lombardia una autorizzazione ambientale (AIA) per bruciare 123.000 tonnellate di rifiuti l'anno. Il dato più rilevante è che "la produzione di rifiuti indifferenziati della Provincia di Lecco ammonta a 49.000 tonnellate l'anno, quindi al forno dovranno essere conferite migliaia e migliaia di tonnellate di rifiuti da fuori Provincia e fuori Regione, essendo tra l'altro la Lombardia un'area che ha troppi impianti rispetto a quanti rifiuti produce" ha sostenuto Gerosa. Oggi il forno brucia il residuale della raccolta differenziata proveniente anche da altre zone, e i rifiuti ospedalieri di tutto il Nord Italia. Il Coordinamento per questa ragione ha inviato il 26 Febbraio 2015 una lettera a tutti i sindaci soci di Silea per esprimere disappunto e preoccupazione sull'aumento dei rifiuti che graveranno a Valmadrera solo per tenere aperto un forno che, altrimenti, dovrebbe progressivamente chiudere i battenti. Gerosa ha sottolineato come "nessun amministratore abbia dato risposta alla lettera" e come Silea e altri organi preposti al monitoraggio della salute pubblichino o forniscono dati incerti oppure neanche facciano ricerche sui reali rischi per la salute.
Gerosa ha prospettato le scelte da fare per un futuro sostenibile in tema di gestione dei rifiuti.
Oltre a vari dati sulle emissioni dell'impianto, che pur se compresi nei limiti di legge hanno sorpreso negativamente i presenti, il Coordinamento ha illustrato anche il problema del mero interesse economico dietro la scelta di tenere in vita il forno, strategia che metterebbe a rischio la salute dei cittadini dell'area intorno all'impianto. Oltre al potenziamento del forno, Silea entro l'anno vuole avviare il progetto del teleriscaldamento, proprio per ottemperare all'autorizzazione regionale. "Peccato - ha rimarcato Gianni Gerosa - che il progetto costerà oltre 50 milioni di euro, soldi che sono e saranno presi dalla tasse rifiuti dei cittadini, per avviare 23 km di scavi tra Valmadrera e Lecco, per un preventivato lavoro di 8 anni, per servire solo circa 250 utenze".
Nella seconda parte della serata sono state illustrate le strategie, già attuate nel consorzio del trevigiano Contarina, nei comuni di Capannori, Bellusco per superare nel giro di qualche anno il sistema ormai obsoleto dei forni inceneritori: con varie slide e dati comprovati è stato infatti mostrato come i comuni che hanno investito nella "strategia rifiuti zero" hanno ora 55 kg/pro capite di rifiuti indifferenziati l'anno, mentre nel Lecchese le cifra si aggirano sui 300 kg. Il Coordinamento ha anche proposto la "tariffa puntuale", anch'essa già avviata con innegabili benefici in alcune parti d'Italia, per cui il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti deve essere organizzato in funzione del principio "paga per quello che produci".
La serata si è conclusa con l'accorato appello di Gerosa affinché gli amministratori-soci di Silea assumano scelte sostenibili e coerenti per la salute dei cittadini e per il futuro, anche se gli interessi politici-finanziari ad oggi sembrano prevalere, e mancano precisi dati sulle emissioni del forno.
F.S.