Dipartimento: 8.000 pazienti ricoverati ogni anno a Lecco e Merate

Sono 8.000 i pazienti che nel corso del 2015 sono stati ricoverati presso le strutture complesse degli ospedali di Lecco e Merate che fanno capo al Dipartimento di Chirurgia dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) locale.
Il dato è in crescita del 2,5% rispetto all’anno precedente, e di queste persone la maggior parte – per lo più i ricoverate in oculistica e urologia – vengono sottoposti ad intervento chirurgico durante la loro permanenza in ospedale.

Il dottor Melchiorre Costa

A tracciare un “quadro” della situazione attuale dipartimentale è stato il dottor Melchiorre Costa, “primario” – nell’accezione ormai sorpassata del termine -  di Chirurgia generale all’ospedale Manzoni di Lecco, e a capo dell’intero dipartimento.
Sono 7 le strutture di degenza complesse attive presso i due presidi ospedalieri: la Chirurgia generale di Lecco, quella di Merate, l’oculistica (un’unica struttura sui due presidi), l’otorinolaringoiatria (organizzata allo stesso modo) l’Ortopedia di Lecco, quella di Merate, l’Urologia di Lecco.
Nove le strutture semplici: Chirurgia plastica, Senologia (che vanta circa 400 interventi l’anno e 2.000 prestazioni ambulatoriali), Chirurgia d’urgenza, Chirurgia toracica, Chirurgia laparoscopica, Chirurgia mininvasiva dell’adenocarcinoma prostatico, Chirurgia del prelievo d’organi, Urologia, Centro Ilizarov (dal nome della tecnica chirurgica ortopedica).
Sono 64 i dirigenti medici in servizio presso l’intero dipartimento, tra cui 5 direttori di struttura complessa. Il dottor Melchiorre Costa è a capo della Chirurgia generale al Manzoni, Pierluigi Carazaniga al Mandic di Merate. L’ortopedia fa capo al dottor Piero Poli, l’Urologia ad Alberto Trinchieri. l’oculistica è in carico al dottor Massimo Stefini. L’otorinolaringoiatria è attualmente vacante a seguito delle dimissioni del dottor Piantanida.
Il dottor Costa è giunto a Lecco nel 1988, dopo una esperienza decennale in Inghilterra e una breve parentesi in Sudafrica. “Ho iniziato nel vecchio ospedale, sono primario dal 1995 e da allora tutto è cambiato. In meglio” ha spiegato il medico. “La professionalità degli infermieri ha subito un incremento notevole, e in generale l’organizzazione attuale del lavoro permette una maggiore “cura” del paziente. Dal 1995 l’idea della qualità del servizio ospedaliero ha iniziato a diffondersi, con l’introduzione delle certificazioni. Queste inizialmente non sono state ben viste, ma hanno permesso un approccio più critico al proprio lavoro, che ha portato ad una maggiore scrupolosità”.
Vera e propria “rivoluzione culturale” è stata quella dell’avvento della chirurgia mininvasiva. “Molti di noi, me compreso, abbiamo dovuto rimetterci in gioco e apprendere una modalità diversa di effettuare la stessa operazione chirurgica” ha spiegato il dottor Costa. “Il grande vantaggio è per le minori conseguenze per il paziente, preservando la qualità. Oggi le tecniche mininvasive sono alla portata di tutti i dipartimenti di Chirurgia generale, nonostante il notevole incremento nei costi”. Ulteriore step è quello della Chirurgia robotica, effettuata a Lecco grazie all’apparecchiatura “Da Vinci”. “Questo settore in particolare trova applicazione per gli interventi di urologia, e di prostectomia in particolare. Il dottor Fulvio Tagliabue utilizza tale tecnica per interventi di Chirurgia neoplastica al colon”.
Grazie alle esperienze e singole specializzazioni dei dirigenti medici che fanno capo al Dipartimento di Chirurgia dell’ASST lecchese, 8.000 pazienti ogni anno vengono ricoverati e curati con le più moderne tecniche operatorie nei due ospedali di Lecco e Merate.
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