Calolzio: fece ''sfregiare'' il rivale in amore, confermata in appello la condanna a 10 anni

La condanna di primo grado a 10 anni di carcere irrogata nel 2014 nei confronti di Felice Ravasi, calolziese titolare di un’azienda di Brivio accusato di stalking, lesioni e danneggiamento ai danni di Antonello Mele, attuale compagno della sua ex moglie, è stata confermata in Appello nella mattinata di oggi.
Il consulente finanziario, costituitosi parte civile nel processo tramite l’avvocato Antonia Rita Augimeri, il 21 settembre 2009 era stato sfigurato con dell’acido solforico: una aggressione giunta al termine di una lunga sequenza di episodi verificatisi nei mesi precedenti, tra cui telefonate persecutorie, sms di minacce e gomme dell’auto tagliate, un fatto questo verificatosi a Brivio paese dove la vittima incontrava l’allora moglie dell’imputato, divenuta poi sua compagna a tutti gli effetti. E proprio la gelosia di Ravasi – difeso quest’oggi come cinque anni fa dall’avvocato Giordano Balossi, sembrerebbe alla base di quanto ordito – stando al quadro accusatorio – dal calolziese.
Alla luce di quanto emerso a suo tempo nell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Giancarla Serafini della Procura di Milano, Ravasi avrebbe infatti assoldato un gruppo di “mercenari” residenti in Provincia di Lecco, Bergamo e Monza e Brianza per mettere in atto la sua terribile vendetta personale. Anche la stessa moglie dell’imprenditore era stata in un primo tempo indagata, per poi essere assolta con rito abbreviato.
L’imprenditore era quindi stato individuato quale unico mandante e responsabile della terribile violenza nei confronti di chi aveva preso il suo posto nel cuore dell’ex compagna.
Invariata, in Appello, anche la provvisionale di 500.000 €, stabilita quale risarcimento dei danni fisici e morali patiti da Mele, già finito sotto i ferri 23 volte per le conseguenze patite dall'azione dell'acido che gli ha fatto perdere la funzionalità di un occhio.
“Siamo molto soddisfatti per la conferma della sentenza di primo grado” ha spiegato l’avvocato di parte civile Antonia Rita Augimeri. “La vita del mio assistito è stata completamente distrutta a causa di questa aggressione ed egli continua a sottoporsi a cure mediche. Dei 500.000 € di provvisionale stabiliti in primo grado non abbiamo ancora visto un euro”. Il mese prossimo, a tal proposito, sarà discussa a Lecco l’istanza di vendita dell’immobile di Calolziocorte in cui vive Felice Ravasi.
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