A poco più di 15 giorni dal terremoto in Ecuador il 'grido d'aiuto' dei volontari dell'Omg dell'olginatese e dell'oggionese

L'Operazione Mato Grosso riaccende i riflettori su una tragedia già finita nel dimenticatoio, seppur consumatasi soltanto poco più di una quindicina di giorni fa. Se infatti i media occidentali hanno già dimenticato la devastazione provocata dal più importante sisma registratosi in Ecuador dagli anni ‘80, con una scossa di 7,8 gradi di magnitudo sulla scala Richter, il movimento che ormai dal 1967 sostiene l'America Latina con il sogno di "educare i giovani ad alcuni valori importanti e belli per la nostra vita, attraverso il lavoro gratuito per i più poveri delle missioni" fa proprio il grido d'aiuto che si leva dai villaggi devastati dal terremoto. Lo fa attraverso i suoi volontari.

Silvia, Marcelo e i loro sette figli

"Purtroppo alcune missioni dove l'Omg opera in Ecuador e che si trovano sulla costa, sono state colpite dal recente terremoto di cui ora, a soli 15 giorni dalle prime scosse, non si hanno più notizie... perché, se sono lontani e non ci sono tornaconti economici o di potere, i poveri non fanno notizia" spiega Noemi Corti Brusadelli di Galbiate.

Maria Adele Pirovano
(http://www.costamasnaga.altervista.org)

Don Davide Marchio

"Fortunatamente gli amici che vivono là stanno bene ma la situazione è di emergenza, in particolare per la difficoltà a reperire acqua e viveri. Sono tanti i volontari della zona di Lecco, Bergamo e Brianza che si trovano, da diversi anni, con le loro famiglie nelle missioni in Ecuador: Carlo e Cristina Bosisio di Olginate; Egidio e Mari Panzeri di Garlate; don Davide Marchio di Olginate; Luca e Michela Motta di Taiello-Valgreghentino; Maria Adele Pirovano di Costamasnaga; Corrado e Maigua Ghisleni di Pontid; Silvia Cappelletti di Cantù'; Silvia Rigamonti e Marcelo di Molteno; Luca Cossalter di Bosisio Parini; Maria Laura Ravasio di Ponte San Pietro; Mario Mazzoleni e Geovanna Ivet di Villa d'Adda; Padre Battista Brugali di Roncello; Giuseppe (Gep) e Marzia Ravasio di Capriate; Mauro e Sara Motta di Veduggio; Franco e Stefania Teruzzi di Bernareggio. Pensando a come fare per coinvolgere più persone possibile nella raccolta fondi abbiamo deciso di chiedere aiuto ad amici, parenti, associazioni varie, organi di stampa e comunicazione locali... Se qualcuno vuol dare una mano può fare una donazione all'Associazione COTOPAXI che si occupa di inviare il ricavato delle attività dell'Operazione Mato Grosso nelle sue missioni in America Latina. E' sufficiente anche una piccolissima donazione ma se siamo in tanti possiamo contribuire ad aiutare tante famiglie che già partono da una situazione di povertà e che ora si trovano a dover affrontare anche questo disastro. A nome dei poveri e dei nostri amici in missione vi ringrazio per quanto vorrete e potrete fare e chiedo un aiuto nel diffondere questo bisogno concreto e urgente".

Di seguito le lettere scritte in presa diretta dai volontari lecchesi del Mato Grosso: poche parole che invitano però a donare.
20 aprile 2016

Ciao carissimi, vi aggiorniamo un po´sulla situazione della Costa.

Abbiamo notizie frammentate perché non sempre c´é comunicazione telefonica.
In san Lorenzo e san Mateo, grazie a Dio non ci sono stati morti ed anche i feriti non sono gravi. Non ci sono state case completamente abbattute,  ma varie case hanno riportato danni ai tetti e pareti danneggiate.
Ora i problemi piú gravi sono due: L´acqua ed i viveri.
A san Lorenzo non arriva acqua dalle condutture.
C´é solo un tanquero che entra a vendere acqua. Corrado ha deciso di pagare il tanquero perché lasci ad ogni famiglia 10 litri di acqua ogni giorno. Questa acqua é cruda, non potabile, ma almeno é qualcosa. Qualcuno la fa bollire e poi la usa anche per bere e fare da mangiare, perché non ce ne é d´altra. Le due tiende di San Lorenzo sono vuote e chiuse. Il problema piú grave é che il mercato  del Tarqui (il piú grosso di Manta, dove la gente si riforniva), é collassato. L´ altro mercato é chiuso, quindi i proprietari dei due negozietti non hanno modo di fare acquisti per rifornire la tienda, A Manta il Supermaxi vende a dosi razionate e nessuno sta vendendo in grandi quantitá, all´ ingrosso. Il governo ha mandato 20 razioni di alimenti, che sono state suddivise in 70 razioni piú piccole che saranno distribuite domani. Maigua in questi gg. ha distribuito qualcosa di sua iniziativa alle famiglie che hanno parecchi bambini, ma se non si riesce a comperare, la situazione diventerá insostenibile, e toccherá sbrigarsi a mandare aiuti da qui. Stiamo verificando la viabilitá. La polizia scorta i convogli delle donazioni per evitare che vengano attaccati e derubati dalla gente affamata ed esasperata.
Di san Mateo non sappiamo tantissimo,  loro sono un po´piú vicini a Manta e perció dovrebbero ricevere aiuto in maniera piú veloce... o almeno, cosí supponiamo.
Qui alla Siera ci stiamo tutti mobilitando per raccogliere viveri non deperibili ed i nostri compagni a Zumbagua ed Angamarca stanno invitando la gente, che in questo periodo fa il loro magro raccolto di patate (quest´anno non é piovuto per niente e quindi i raccolti sono proprio scarsi...) -  a donare patate, cipolle e granos  ai terremotati della costa, e la gente sta anche rispondendo. E´l´ aiuto dei poveri ai poveri....
C´ é molta confusione a livello delle autoritá: Il governo gioca le sue carte per aiutare e... in vista delle prossime elezioni. I partiti della opposizione fanno altrettanto. Come sempre, ognuno cerca di guadagnarci almeno in pubblicitá, e bisogna fare gli equilibristi per restare indipendenti e cercare di fare lo stesso il po´di bene che si puó. Don Bosco parlava di "mettere da parte ogni politica" ... e quanta ragione aveva!!!
Visto che non é possibile pensare di inviare containers, vi chiediamo di vedere se riuscite a raccogliere fondi con i quali poter aiutare: i danni in tutta la costa sono moltissimi, oltre 450 morti, tantissimi feriti, orfani... un disastro incredibile, in una zona che era giá molto povera....
Grazie e ci risentiamo presto,
Carlo e Cristina
26 aprile 2016

ciao Carissimi,
grazie per il bonifico: vi faremo sapere quanto prima se é arrivato.
Carlo é sceso oggi alla costa per vedere un po´di persona la situazione e come stanno i nostri amici laggiú. Tornerá giovedi sera, perció conto di farvi avere notizie un po´piú dettagliate venerdí. Ha deciso di andare giú per vedere anche come stanno tutti: le comunicazioni sono intermittenti e non si riesce a capire bene. Le fonti ufficiali dicono che la situazione é sotto controllo, ma altri in cambio fanno sapere che da molte parti ancora gli aiuti non arrivano, che scarseggiano i viveri e manca l´acqua. Maigua ha chiesto a Carlo di portare giú viveri, perché hanno distribuito alla gente quello che avevano e ora non ne hanno piú. Per timore dei saccheggi le tiende sono chiuse e cosí non si sa dove andare ad approvvigionarsi. Tutte le attivitá produtttive della costa sono ferme e quindi nessuno sta andando a lavorare,  e non si guadagna... sappiamo anche di assalti alle camionette e camion di chi va a lasciare aiuti: se non vanno in convoglio e scortati dai militari, non arrivano a destinazione perché la gente esasperata li blocca prima e porta via tutto quello che trova....
Sembra che il numero dei morti sia molto piú alto di quello che é stato dichiarato ufficialmente: il fratello di Stalin, che é militare ed é di stanza a Manta, dice che nelle zone dove sono rimaste le macerie c´é in giro un puzzo di cadavere allucinante.... Ieri, domenica, hanno deciso di abbandonare le ricerche dei superstiti e di entrare a demolire con le macchine, perché ormai, dopo otto giorni, non c´é piú speranza di ritrovare persone vive sotto le macerie: ma sabato hanno ancora estratto una bambina di pochi mesi miracolosamente viva ed illesa.
Da qui il Governo ha mobilitato gli psicologi dei distretti educativi e li sta preparando per intervenire con la popolazione delle zone piú colpite, che sono in stato di shock perché hanno perso tutto: casa, familiari, lavoro.... é un disastro di proporzioni davvero giganti.
L´ospedale di Manta é inagibile,  hanno inviato un ospedale mobile per le prestazioni di emergenza, perché ci sono tantissimi feriti.
Ci sono moltissimi orfani e si dovrá organizzare sia la risistemazione di questi bambini presso parenti che li possano accogliere,  o presso famiglie affidatarie che abbiano i requisiti minimi per poterlo fare. Altri dovranno essere dati in adozione.... Tra un po´alla costa dovrebbe reiniziare l´anno scolastico, ma molti edifici educativi sono inagibili e quindi hanno giá decretato che  si rimanderá l´inizio della scuola...
Tanti problemi, a tutti i livell:  tutti si stanno dando da fare, tutto il paese é mobilitato e questa é una grazia, ma non si sa quanto si potrá andare avanti cosí...
P. Battista domenica ha invitato la sua gente - tutta povera gente, per altro -  a regalare parte del raccolto delle patate per i terremotati: Hanno raccolto 200 (duecento!) quintali  tra patate, fave e cebada, e tre persone di Angamarca che hanno i camion si sono resi disponibili a fare gratuitamente il viaggio. La polizia  locale li ha scortati e sappiamo che sono arrivati bene alla Caritas di Portoviejo, da mons. Voltolini.... Notizie tragiche e notizie belle e commoventi: nelle disgrazie la gente fa vedere la sua parte peggiore, ma anche quella migliore....
Ciao, carissimi, grazie per il vostro aiuto e grazie anche per le vostre preghiere: ne abbiamo tutti bisogno!
A presto, ci risentiamo quando Carlo torna.
Cristina
S. Mateo, 23/04/2016

Carissimi Dome e Manu,
… ormai oggi è già una settimana dal terremoto. E’ stata una settimana difficile un po’ per tutti… tanta paura, spavento e sofferenza per chi ha perso persone care, non ha più la casa, non ha da mangiare, è senza lavoro e con la vita da ricostruire da capo.
Molte persone sono in questa situazione. Quasi la maggior parte delle famiglie stanno dormendo fuori casa, nelle piazze, nelle strade o nel patio di casa per la paura di un altro terremoto o tsunami. Anche qui a S. Mateo hanno evacuato il centro paese vicino all’ oceano e stanno dormendo tutti nei barrii (frazioni) più alti, da noi o da altre parti.
A S. Mateo e a S. Lorenzo non ci sono stati morti ne feriti (pochi a S. Lorenzo). Molte case sono danneggiate e pericolose, alcune case sono cadute.
In Manta come sapete la situazione è tragica, soprattutto in alcuni quartieri. Sono morti più di 150 persone in Manta, anche se i numeri non si sanno bene, perché molta gente è dispersa.
Parlano di 650 morti in tutta la regione di Manabì. Continuano a tirar fuori cadaveri con le ruspe… il quartiere che è stato più affettato in Manta è Tarqui, dove c’era un mercato grande. Li sono morti tre nostri amici (campesinos di Zumbahua) che vivevano qui da anni e vendevano verdura,… lasciano due famiglie orfane, una con quattro bambini e l’altra con altri quattro.
Dappertutto manca da mangiare e acqua. Gli aiuti stanno arrivando attraverso camion e tanqueros (camion botte) di acqua. Tutto l’Ecuador si sta muovendo per aiutare. Anche qui in S. Mateo stiamo aiutando distribuendo viveri e acqua. A volte non è facile perché la gente diventa esigente ed aggressiva. E’ importante mantenere la calma e fare la nostra parte, aiutando come riusciamo. Naturalmente c’è chi ne approfitta assaltando i camion di viveri, oppure ci sono bande di ladri che girano di notte.
Nei negozzi c’è poco da comprare e poi la gente non ha soldi. A S. Mateo e S. Lorenzo i pescatori sono tutti a casa perché c’è poco pesce, e così il cibo scarseggia. Speriamo che un po’ alla volta chi può ritorni a lavorare e ricominciare “la vita normale”.
Naturalmente per chi è rimasto senza casa ci sono più difficoltà. Molti hanno costruito delle case provvisorie di canna accanto alle macerie, dove cucinano e dormono in 10 – 20 persone assieme. C’è di buono che le famiglie si aiutano molto fra di loro, e c’è solidarietà.
C’è già una fila di gente che sta venendo a chiederci di ricostruire le case perché la loro è pericolante o caduta. Noi continuiamo a dire di aver pazienza, perché la cosa più importante in questo momento è il cibo e l’acqua.
… adesso non so come faremo… riuscirete ad aiutarci? Ne avremmo proprio bisogno… E’ brutto continuare a dire di no a chi ha bisogno di una speranza per ricominciare da capo.
Di sicuro c’è bisogno di portare un’aria di positività dopo tutto questo spavento e paura.

Un abbraccio di cuore, con tanto affetto,
Maria
San Lorenzo, 28 aprile 2016

Carissimo amici,
    Cerchiamo di scrivere qualche pensiero dopo tutto quello che é successo durante queste “settimane di emergenza”. Scusate se lo facciamo via internet ma é la maniera piú veloce perché arrivi in Italia.
Il terremoto di sabato 16 aprile é stato molto forte, ci ha lasciato a tutti senza parole e con tanto dolore per le vite perse.
Girare per le zone piú colpite ti lascia con la sensazione di non sapere cosa dire e fare… Siamo stati a Manta ed é incredibile come in pochi secondié venuto giú tutto: case, palazzi… tanta gente morta (piú di 600 morti, 190 nella sola Manta), tanti sono rimasti senza niente, numerosi i dispersi.
Qui nella nostra zona a prima vista non ci sono stati grandi danni; poi entri nelle case e ti ritrovi con situazioni a cui bisogna metter mano per la pericolositá e il disagio.
In questo momento le emergenze sono 2:

1.    La CARENZA DI VIVERI E ACQUA
Il mercato dove la nostra gente andava a comprare a Manta non esiste piú.
Le “tiende” (negozietti) dei nostri paesi scarseggiano di viveri. Sicuramente fino a quando a Manta la situazione non si ristabilizza, la nostra gente e soprattutto i piú poveri non avranno dove comprare.
I pescatori non riescono a lavorare perché manca conbustibile, i comercianti che lo forniscono non hanno dove vendere il pesce perché qualche fabbrica é chiusa per danni: é un circolo vizioso!!!!
Perché ricominci a girare l’economia pensiamo ci voglia ancora un mese.
Cosí anche chi riusciva a fatica a portare a casa qualche dollaro adesso non ha niente.
Alcune donne, soprattutto di San Mateo, che lavoravano in Manta nelle famiglie, sono rimaste senza lavoro. Noi, Mauro e Maria e P. Andrea abbiamo deciso di fare dei censimenti per regalare viveri a chi ha piú bisogno: famiglie numerose, pescatori senza lavoro, anziani…
Ci stanno arrivando un po’ di viveri da donazioni di amici dell’Ecuador. I nostri compagni della Sierra stanno organizando raccolte viveri per aiutarci, ognuno secondo quello che puó dare la propia gente: patate, granos… Commuove vedere come anche i piú poveri stanno aiutando, seppur con poco…
Quella dei viveri é una situazione incontrollabile. I viveri canalizzati tramite le instituzioni (governo, prefettura, municipio, militari) sono distribuiti in forma non equitativa: concretamente, i camión arrivano nelle comunitá, la gente si accalca e inizia la ripartizione, quindi chi é piú furbo, piú giovane, piú… riesce magari a prendere 2 o 3 “fundas” (sacchetti), altri di solito i piú vulnerabili rimangono senza. A tutto ció bisogna aggiungere la promozione e pubblicitá del colore o della figura politica.
La Chiesa, in questo caso la Archidiocesi di Portoviejo ha creato in Manta e Portoviejo 2 “centros de ACOPIO” e si gestisce la distribuzione dei viveri in maniera diversa, tramite le parrocchie, i volontari e soprattutto distribuendo i viveri di casa in casa, di famiglia in famiglia. É un lavoro piú lungo, piú minuzioso ma si arriva alle famiglie davvero piú bisognose. Noi stiamo appoggiando questo tipo di lavoro e ne abbiamo usufruito per alcune delle nostre comunitá. Il problema é che poco a poco questi aiuti finiranno e poi? Come potremo aiutare in futuro?

2.    Le CASE
Non abbiamo ancora ben presente quante case ci saranno da ricostruire. Camminando tante persone ci fermano per farci vedere cosa é successo nelle loro case: tante pareti sono collassate, altre sono un pericolo e per questa ragione varie famiglie dormono fuori casa la notte; a volte é una necessitá, altre volte si converte in psicosi.
Varie famiglie sono ospitate da parenti perché non possono ritornare a casa loro.
Qui a San Lorenzo abbiamo 4 famiglie ospitate nelle aule dell’asilo. Il direttore del Centro di Salute ha destinato l’asilo come rifugio per le famiglie sfollate: fino a quando potranno rimanere lí? L’inizio delle scuole previsto per il 2 di maggio é stato posticipato di 2 mesi, ad inizio di luglio. Per due mesi saranno tranquilli, e poi?
Tanti chiedono aiuto per sistemare pareti, tetti e poi non mancano gli approfittatori che chiedono senza avere realmente bisogno.
Mauro ha chiesto ad un amico architetto di Quito che venga ad aiutarci a valutare le varie strutture, quelle che sono da buttare, quelle che invece  si possono salvare.
C’é l’idea concreta di fare progetti di ricostruzione case per le nostre 2 parrocchie e non solo; vogliamo capire dove il governo vorrá intervenire e in che termini. In base a ció organizzeremo campi di lavoro con i ragazzi, la stessa gente o ci muoveremo con gli operai per poter dare il via alla ricostruzione.
Il problema peró é sempre lo stesso: quanti SÍ potremo dire? Quante famiglie potremo aiutare?
Ogni casa che faremo ci verrá a costare piú o meno tra i 4500 e i 5000 dollari.
É chiarissimo che dovremo contare su fondi al di fuori dell’OMG ed é per questo che ci rivolgiamo a voi: sará possibile tirare in piedi iniziative in favore dei terremotati e della ricostruzione?
Sará possibile coinvolgere con donazioni parrocchie, scuole, asili, gruppi in generale?
Sará possibile raccogliere materiale edile, materiale elettrico ed idraulico?

Contiamo sulla vostra buona volontá e sul vostro buon cuore.
Vi assicuriamo che l’esigenza é tanta perché la stiamo vivendo in prima persona e SCUSATE se, come sempre, bussiamo e ci ricordiamo di voi solo per chiedere.

Un abbraccio fraterno e un caro saluto a tutti

                Corrado e Maigua

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Per chi volesse contribuire:
Associazione di Volontariato COTOPAXI
via Medaglie d'Oro 14
USMATE VELATE (MB)
C.F. 03378370963
CREDITO VALTELLINESE Ag Arcore
IBAN IT70F0521632430000000000412
causale: EMERGENZA TERREMOTO ECUADOR

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