Carenno: alla 'Festa dell’Anziano' gli auguri a Chiara Rigamonti, 'signorina' di 105 anni

“La vecchiaia è un tempo di grazia, durante il quale il Signore ci chiama a custodire e a trasmettere la fede e il gusto della vita, a parlare ai giovani della storia di una famiglia e di una comunità, nonché a pregare con più intensità e ad affrontare le difficoltà con grande forza d’animo”.

Don Marco Bottazzoli e don Angelo Riva

Chiara Rigamonti

Ha parlato così nella mattinata di oggi, domenica 3 settembre, il parroco di Carenno don Angelo Riva, che durante la S. Messa delle ore 11.00 ha accolto in Chiesa Parrocchiale una settantina di “over 75” del paese, ai quali è stata dedicata la funzione religiosa: per il secondo anno consecutivo, riscoprendo una piacevole tradizione del passato, le volontarie della biblioteca civica hanno infatti promosso la “Festa dell’Anziano”, una giornata interamente dedicata a tutti i “nonni” e le “nonne”, depositari della memoria storica della comunità e del suo bagaglio di tradizioni e valori. Protagonista indiscussa dell’iniziativa è stata Chiara Rigamonti, ancora decisamente “arzilla” e in gamba – nonché orgogliosa della sua autonomia – nonostante i 105 anni compiuti appena un mese fa, lo scorso 6 agosto: seduta in prima fila accanto a una nipote, visibilmente emozionata, la signora ha ricevuto gli applausi di tutti i fedeli, che l’hanno anche omaggiata con un mazzo di fiori.

Ultimogenita di sei fratelli, la “madrina della Chiesa Parrocchiale di Carenno” (così come ama definirla don Angelo, in virtù della sua nascita nel 1912, soltanto un anno dopo la costruzione dell’edificio religioso) ha lavorato per una vita intera nel negozio di famiglia, adibito al commercio di tessuti prima e di alimentari e dolciumi poi, svolgendo diversi compiti; numerosi anche gli incarichi ricoperti in Parrocchia nel corso degli anni, da quello di inserviente al bar della bocciofila a quello di addetta all’Altare della Madonna del Rosario. Tanti i suoi ricordi legati alla guerra, rievocati anche cinque anni fa durante un’intervista rilasciata a Fabio Bonaiti per il notiziario di paese: negli anni tra il 1944 e il 1945, in particolare, la “signorina” Chiara si occupava spesso di distribuire la minestra ai poveri e ai bambini del paese, nonché di amministrare i conti comunali in collaborazione con il Podestà di Carenno, dimostrando un autentico e sincero spirito di servizio.

Avulsa da qualunque questione ideologica, ha sempre avuto come “filosofia di vita” – applicata in paese nei confronti del prossimo, così come in famiglia, con la madre e con i nipoti – quella di fare del bene e lavorare per gli altri (“Fa’ del bé e laurà per i otre”), perché, a suo parere, Carenno è sempre stato “un paese buono”, seppur recentemente i suoi occhi secolari, ancora attenti e curiosi, l’abbiano portata ad ammettere che “l’è piö come öna olta…”. Sarà proprio questo – una vita semplice, interamente dedicata al prossimo – il segreto della sua longevità?
“Come ci ha ricordato più volte Papa Francesco, un popolo che non custodisce gli anziani come un tesoro prezioso non ha futuro, perché non ha radici né memoria” ha affermato don Angelo durante l’omelia, affiancato per la celebrazione da don Marco Bottazzoli, di 86 anni.

Chiara Rigamonti con Andreina Rossi, a capo del gruppo di volontarie della biblioteca, il vice-sindaco Gabriella Zaina e don Angelo Riva

“Purtroppo stiamo vivendo in una società dominata dalla cultura dello scarto, nella quale chi non produce viene messo da parte: non sempre, quindi, gli anziani sono accolti come meriterebbero, con il loro bagaglio di esperienze e vissuti. Ecco perché le case di riposo dovrebbero essere viste come dei “santuari di umanità” aperti al mondo circostante, come dei “polmoni” pieni di vita e di racconti da ascoltare e da custodire nel proprio cuore a qualunque età”.
Al termine della S. Messa, gli anziani hanno proseguito la loro giornata di festa con un ricco pranzo in compagnia, offerto dal gruppo di volontarie della biblioteca di Carenno.
B.P.
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