Galbiate: un corso di manovre salvavita pediatriche con 'CRI'

Sicurezza, tempismo e competenze: sono state queste le parole d'ordine del corso di manovre pediatriche salvavita tenutosi nel pomeriggio di sabato presso l'auditorium C. Golfari di Galbiate. Organizzata dal Comitato CRI della provincia di Lecco con sede in paese, l'iniziativa formativa è stata divisa in una prima parte introduttiva di teoria - riguardante la disostruzione e la rianimazione pediatrica su lattanti e bambini fino all'età della pubertà - e una successiva dedicata alla pratica delle nozioni spiegate.


"Il progetto nasce nel 2008 e sta avendo molto riscontro, sia nella sede che nelle scuole e anche nei punti gioco" ha spiegato Lucio Riva, istruttore di manovre pediatriche salvavita che dal 2011 si occupa di diffondere queste essenziali conoscenze tecniche attraverso corsi e lezioni frontali. "Le manovre salvavita sono indispensabili per tutti coloro che hanno a che fare con l'ambito dell'infanzia, e quindi non solo genitori ma anche fratelli, nonni, babysitter ed insegnanti". Queste tecniche, tanto semplici quanto efficaci, permettono infatti di risolvere in modo puntale un problema respiratorio che, occludendo le vie aeree, rischierebbe di portare a drammatiche evoluzioni tra cui perdita di conoscenza, arresto respiratorio e arresto cardiaco.

"Un esempio lampante dell'importanza del primo soccorso è l'esperienza di una mamma di Robbiate, la cui bambina di soli otto mesi ha rischiato la vita a causa di un boccone di pappa che le aveva ostruito le vie aeree" ha proseguito l'esperto. "Gli occhi fissi e il colorito rosso del volto si sono subito rivelati un campanello d'allarme per la madre che, grazie agli insegnamenti del corso, l'ha soccorsa togliendola dal pericolo prima dell'ospedalizzazione”. Tanti sono stati gli aspetti toccati durante il corso, dalle tecniche di rianimazione cardio polmonare (RCP) alla differenza di prassi in base al peso e all'età dei soggetti, alla forma e dimensione dei corpi ostruenti e al tipo di ostruzione (parziale o completa).


La regola aurea è una sola: prima si interviene, minori saranno i danni invalidanti. La percentuale di successo infatti si riduce del 7-10% per ogni minuto lasciato passare senza fare niente, e a parlare a gran voce circa l'importanza di queste manovre sono i numeri: ogni anno in Italia più di 400 bambini sono colpiti da arresto extra-ospedaliero e il 27% delle morti accidentali negli infanti sono dovute ad ostruzione da corpo estraneo. Nel 67% dei casi si tratta di cibi, nel 20% di giocattoli e per il restante 13% la colpa è attribuibile agli oggetti più disparati e insospettabili come biglie, palline, cappucci di penne, piccole batterie, pastiglie, palloncini sgonfi, farmaci e mozziconi.

La differenza quindi si può (e si deve) fare prima dell'arrivo dei soccorsi, attraverso il riconoscimento precoce di incidenti domestici, una corretta chiamata di aiuto al 112, la produzione di stimoli fisici e verbali, l'instaurazione di pervietà delle vie aeree (per evitare che la lingua ostruisca il passaggio d’aria) e ricorrendo se necessario ad insufflazioni di soccorso e compressioni toraciche. Tutte indicazioni che il pubblico ha potuto mettere immediatamente in pratica con l'aiuto dei volontari e realistici manichini di diverse età a fare da cavie. Al termine del pomeriggio ad ognuno dei partecipanti è stato rilasciato un kit contenente un CD e un manuale informativi, il tutto insieme ad un attestato morale di esecutori di manovre salvavita pediatriche.
F.A.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.