Manzoni (LeU) doppia Gagliardi (FI): 'in tanti conoscono i miei ideali'

Emanuele Manzoni
"Sapevo di non avere possibilità di approdare a Milano ma credevo fortemente in Liberi e Uguali e nel suo programma, l'unico - secondo me - davvero concreto e sensato" ha commentato Manzoni. "Credo che il mio successo sia dovuto soprattutto al mio impegno sul territorio: sono in tanti a conoscermi per i miei valori e le mie idee, per i quali ho sempre lavorato mettendoci la faccia. Sono anche contento di aver radunato intorno a me tanti giovani, che hanno accordato la loro fiducia sia a me, che, in generale, al mio partito, che sorprendentemente ha riscosso più consensi alla Camera che al Senato: per un vero rinnovamento dovremo ripartire proprio da qui".
Che cosa dire, poi, del quasi coetaneo Gagliardi, decisamente sbaragliato, e dei pentastellati? "Beh, Roberto aveva Mauro Piazza come vicino di casa "scomodo", credo che il suo fallimento sia da imputare principalmente a ciò" ha proseguito. "Per quanto riguarda i 5 Stelle, penso invece che il problema di fondo sia legato allo scarso radicamento sul territorio dei loro candidati: secondo me coloro che votano il Movimento tendono a proiettare su di esso determinati valori in cui si riconoscono, ma di fatto non stanno a guardare i volti delle persone che effettivamente scendono in campo. Non li conoscono e forse non sono nemmeno interessati a farlo".
Con uno sguardo più ampio, Emanuele Manzoni ha poi speso due parole per commentare anche i risultati fallimentari di Liberi e Uguali sul fronte nazionale.
"Purtroppo abbiamo mancato i nostri due obiettivi principali: recuperare i voti persi dal PD e attrarre verso di noi tutti i cittadini che si erano lasciati andare all'astensionismo. La traccia per il futuro ci viene fornita dai giovani: con un po' di sorpresa, abbiamo notato che buona parte delle preferenze ottenute è arrivata da parte loro, che evidentemente credono nel nostro progetto e nelle nostre battaglie per l'istruzione e il lavoro".
"Sono davvero contento" ha voluto aggiungere, in conclusione "anche per l'elevato numero di preferenze, 205, ottenute da Pietro Radaelli di Lombardia Progressista, un giovane politico che ho avuto modo di conoscere personalmente e che, come me, ha scelto di mettersi in gioco in prima persona, con impegno e determinazione".
