Galbiate: alla Barro Sky Run trionfa Filippo Bianchi. Il campione Roberto Artusi ''in panchina''
Prendete la musica coinvolgente di Dj Blitz, aggiungeteci un'intera piazza agghindata con bancarelle e lunghe tavolate addobbate a festa, incorniciate il tutto tra i suggestivi scorci del Monte Barro e, da ultimo, sommate più di 200 corridori pronti a sfidarsi per quasi due ore tra i suoi sentieri impervi: solo così riuscirete a farvi un'idea di cosa sia stata la tanto attesa quarta edizione della Barro Sky Night in salsa galbiatese.
A sinistra Roberto Artusi
I festeggiamenti erano già stati inaugurati alle ore 15 di sabato pomeriggio con l'apertura del village colmo di degustazioni di prodotti tipici ed artigianali nonché moltissime novità tecnico-sportive esposte nei vari stand spuntati nella piazza: in un clima di entusiasmo ed allegria si era così lanciata in una corsa ridente la "Baby Run" che ha visto sfidarsi le categorie Under 6, 6-8 anni, 9-11 anni e 12-15 anni. Con uno sviluppo di circa 15 Km e un dislivello sia positivo che negativo di 1200 metri, la competizione ha preso il via dalla piazza della chiesa di Sala al Barro, con un ospite speciale a fare il conto alla rovescia: si tratta di Roberto Artusi - campione indiscusso della Barro Sky Night reduce dal terzo podio consecutivo - che a causa di un problema fisico questa volta si è presentato in borghese invece che con indosso la pettorina e la divisa del suo Team Pasturo.
I ragazzi del Progetto Arcobaleno insieme all'assessore Elisa Foti
Eppure le sue previsioni circa i papabili vincitori, esposte scherzosamente allo speaker della manifestazione Juri Pianetti, si sono rivelate quasi azzeccate: sin dai primi chilometri è stato infatti Danilo Brambilla a dominare a gara, seguito da Filippo Bianchi, dal giovanissimo talento galbiatese Andrea Rota e da Stefano Tavola. Poi il sorpasso in discesa di Bianchi che l'ha catapultato in prima posizione, l'inaspettato ritiro di Rota e la rincorsa alla pole position del lecchese Dario Rigonelli, distaccatosi dal resto del gruppo per inseguire quell'agognato podio.L'arrivo al traguardo di Chicco e Luciano
Snodandosi prima ad alta quota tra la fitta vegetazione del Parco naturale galbiatese e poi toccando alcuni dei più importanti punti storici del borgo, i podisti hanno così raggiunto il centro della frazione di Sala al Barro sotto lo scrosciare degli applausi del pubblico e l'incitamento dei fan più affezionati, tra cui lo stesso Artusi che ha atteso l'arrivo dei compagni alla linea d'arrivo reggendo il nastro del traguardo.VIDEO
A tagliarlo - con la stanchezza nelle gambe ma la soddisfazione negli occhi - è stato proprio il pettorale n° 173 di Filippo Bianchi che con un tempo di 1h49'13'' ha mancato di pochissimo il record dello scorso anno di 1h47'09 portato a casa da Artusi ma si è comunque aggiudicato il tradizionale trofeo dedicato ad Alessandro Mazzoleni, galbiatese scomparso nei boschi nel 2014, in palio sabato insieme ad altri due riconoscimenti importanti: il trofeo in ricordo di Barbara Borlenghi assegnato alla concorrente donna più giovane e quello alla memoria di Alberto Zoccatelli andato al suo corrispettivo maschile.
I tre vincitori
Con un leggero distacco, dopo il primo classificato sono arrivati in top 3 anche Danilo Brambilla (Falchi Lecco) e Dario Rigonelli (Osa Valmadrera) rispettivamente con un tempo di 1h55'13'' e 1h57'08''. A piazzarsi sul podio "in rosa" sono state invece la mandellese Marta Cereda (Genfo Olginate) - che ha conquistato l'oro in 2h26'56'', raggiunta pochi minuti dopo da Emanuela Manzoli (Valetudo Serim) e dalla giovanissima Arianna Tagliaferri (As. Premana) che ha vinto anche il premio dedicato a Barbara Borlenghi.Un'iniziativa, insomma, che per il quarto anno consecutivo non ha perso l'occasione di promuovere l'importanza del sano agonismo, della solidarietà e soprattutto di una vittoria che - pur essendo individuale - ha unito tutta la collettività galbiatese di atleti, tifosi, organizzatori e volontari sopra un unico grande podio.
F.A.