Galbiate: storia e divertimento alla Sagra di San Michele, ripristinata da dieci anni

Si è chiusa ieri, animata dallo stesso entusiasmo con cui è iniziata, la “due giorni” della Sagra di San Michele, imperdibile appuntamento firmato dal Parco Monte Barro e dalle svariate associazioni galbiatesi che ogni anno ne sanciscono il successo.




A fare da sfondo alla manifestazione, come sempre, l’incompiuta Chiesa di San Michele sul Barro che divenne location d’eccezione della Sagra nel lontano Seicento: se a quel tempo le decine di bancarelle che costellavano lo spazio verde adiacente al colosso di pietra erano fornite dalla Confraternita del Santissimo Sacramento di Galbiate, oggi a prendere il loro posto sono stati la Pro Loco con i suoi originali giochi popolari pensati per grandi e piccoli, lo stand ricco di funghi di ogni genere e dimensione curato dal Gruppo Micologico “Monte Barro”, e poi ancora la mini-bottega “Ferro e fuoco” del fabbro Mattia Bonacina, il banco delle vivaci donne del Movimento Terza Età galbiatese che hanno realizzato a maglia tanti “pupazzetti animali” per i giovanissimi ospiti della Sagra, quello della Banca del Tempo di Valmadrera e molti altri ancora.

VIDEO



Ad inaugurare durante la mattinata di sabato l’iniziativa – ripristinata nel 2009 e, come da tradizione, proposta il giorno 29 settembre - è stata la conferenza “S. Michele: la storia di questo luogo e la figura del Santo” diretta dal Presidente del Parco, Federico Bonifacio, e dai parroci di Galbiate e Pescate, per poi proseguire i festeggiamenti con la celebrazione della messa accompagnata dal coro “Lanua Coeli” di Villa Vergano e con il tour pomeridiano presso il sito di Monte Castelletto.




A colorare il pomeriggio domenicale è stato invece lo spettacolo di burattini “Gioppino promesso sposo a Milano” a cura della compagnia “Fiorino Losa” di Cisano Bergamasco, che ha trasformato la Chiesa di San Michele in un simpatico teatrino, conquistando con la sua ironia centinaia di sorrisi e risate.

Galleria fotografica (44 immagini)


All’esterno, invece, non sono mancati gli accenni alla ricca storia della Sagra e della suggestiva chiesa a cielo aperto che la ospita, grazie ad una serie di istantanee risalenti a molti secoli fa che – appese qua e là – hanno guidato il pubblico lungo la linea del tempo di questa storica festività.




A concludere la Sagra ci hanno invece pensato le armonie del Premiato Corpo Musicale di Galbiate che con le loro note hanno aperto l’ultimo momento della manifestazione, ovvero quello dedicato alla sensibilizzazione a cura di Telethon e AIDO, guidati rispettivamente da Gerolamo Fontana e Renato Milani per quanto riguarda il primo sodalizio, e Antonio Sartor e Miriam Lombardi in rappresentanza di AIDO.
F.A.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.