Galbiate: 371^ ed della festa del paese, protagonista il Cif

Sono state ben 371 le candeline spente oggi a Galbiate, mentre fin dalle prime ore di questa soleggiata domenica ogni angolo, piazza e via prendeva vita in un fiorire di bancarelle, stand di gustose leccornie o prodotti tipici locali, nuvole di palloncini colorati e giostre dedicate ai più piccoli. Il festeggiato di questa ricorrenza a 360 gradi? L'intera comunità pronta come ogni anno a dedicare la terza domenica di ottobre alla sempreverde "Festa de Galbiàa".

Don Arnaldo Zuccotti e Don Erasmo Rebecchi

Ad inaugurare il divertimento sono state così la mostra-mercato di prodotti agricoli allestita in Piazza Don Gnocchi e presso Cà della Russia, mentre nel cuore di Largo Indipendenza prendeva vita la tradizionale Fiera. Insieme al piacere "profano", non sono però certamente mancati la sacralità e l'abbraccio religioso di tutta la comunità che, anche in questa occasione, si è raccolta in preghiera nel cuore della chiesa San Giovanni Evangelista: alle ore 11, annunciata dal rintocco delle campane, ha infatti preso il via la celebrazione liturgica presieduta da don Erasmo Rebecchi, affiancato per l'occasione da don Arnaldo Zuccotti, che proprio oggi ha festeggiato il 35esimo anniversario di ordinazione presbiteriale.

A fare gli onori di casa è stato proprio don Erasmo, che ha personalmente rivolto il suo augurio per la Festa paesana alla folta platea di fedeli, tra cui spiccavano le rappresentanze sia di diversi sodalizi galbiatesi che dell'Amministrazione Comunale, nelle persone del sindaco Benedetto Negri, dell'assessore Amabile Milani e dei consiglieri Piergiovanni Montanelli e Paola Golfari. Dopo aver ricordato la festa della dedicazione del Duomo di Milano, nonché quella in nome della Madonna del Carmine - alla quale nel pomeriggio è stata dedicata una solenne processione accompagnata dalle note del Premiato Corpo Musicale di Galbiate - il sacerdote ha così colto l'occasione per elogiare il gesto di una tra le più radicate associazioni galbiatesi. Si tratta del Centro Italiano Femminile, capitanato dal Presidente Carla Motta, che quest'anno ha scelto di donare alla chiesa parrocchiale un confessionale nuovo di zecca, intitolato proprio alla memoria della fondatrice del sodalizio Maria Luciana Boldini Nardo.

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"Oltre ad essere stata assessore alla pubblica istruzione, ella aveva una grande passione per la scuola, per la crescita, l'educazione e la cultura, ma non si è fermata a questo" ha esordito don Erasmo durante la sua omelia, poco prima di dare la benedizione ufficiale al nuovo confessionale. "Ha infatti avuto l'intuizione di creare un'associazione che fosse diretta principalmente alle donne e che potesse rispondere alle esigenze delle galbiatesi e tramutarsi in un'occasione di incontro, anche secondo la sua formazione cattolica: è così che è nato il Centro Italiano Femminile. Ancora oggi l'attuale Presidente e i membri del Consiglio lavorano per rendere sempre più attuale questa proposta e poter rispondere alle vere esigenze odierne, mutate rispetto al passato, e agli interrogativi della vita famigliare, genitoriale e personale".



Al centro il Presidente del CIF Carla Motta, le Cieffine insieme a don Erasmo, al sindaco Negri e ai figli di Luciana Boldini


A delinearne il profondo legame con la comunità sono state proprio le parole del parroco galbiatese, che prendendo spunto da un vecchio articolo ha ricordato quanto la colonna portante del CIF fosse "una bella persona, attenta ai bisogni della comunità, gentile e determinata, profondamente cristiana e soprattutto dotata della capacità di donarsi con gratuità e umiltà". Tutte qualità che, oltre al suo indelebile ricordo, ne hanno reso eterno ed immutabile l'esempio, sul territorio galbiatese ma soprattutto tra le mura di quell'associazione di cui proprio Luciana Boldini ha posto il primo mattone.
Altrettanto commossi di fronte "al bellissimo gesto di affetto e vicinanza" mostrato dalle Cieffine si sono dimostrati anche i figli di Luciana, presenti alla celebrazione liturgica e tra i primi a varcare la soglia del confessionale all'interno del quale, su una piccola ma elegante targa, svetta il nome della madre.
Sempre immersa nello stesso clima di vicinanza ed allegria, i festeggiamenti sono proseguiti poi nel pomeriggio in oratorio, con il "palo della cuccagna" e i giochi senza età firmati Pro Loco, che hanno regalato a grandi e piccoli un'altra indimenticabile Festa di Galbiate in attesa di ricominciare con i preparativi per la prossima entusiasmante edizione. 

Francesca Amato
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