Erve: gita a Nesolio per la battitura delle castagne essiccate, passando ai piedi dei secolari alberi da frutto
Forse è mancata loro la capacità di ascoltare il silenzio, godendo anche solo per qualche istante di quella particolare atmosfera ovattata dalla nebbiolina novembrina che questa mattina gli ha accolti tra le viuzze dell'antico borgo di Nesolio. Ma del resto, dopo aver vissuto una piccola-grande avventura lungo il percorso di avvicinamento a quello che fu il primo stanziamento residenziale della Val d'Erve, l'entusiasmo regalato dall'arrivo alla meta è stato giustamente condiviso, portando l'allegria e la spensieratezza propria della loro giovane età tra quel caratteristico mucchio di case trasudanti storia e fatica.
Il gruppo alla partenza. Sotto il punto d'arrivo: il borgo di Nesolio
I ragazzi delle classi seconde della scuola secondaria di primo grado di Pontida sono stati quest'oggi, con pochi altri partecipanti, i protagonisti dell'escursione "Le piante del castagno, usi e antichi saperi" promossa dalla Comunità Montana nonché dall'Ecomuseo in collaborazione con la Pro Loco e l'amministrazione comunale di Erve nell'ambito della Rassegna L'Estate di San Martino.
Al sindaco Giancarlo Valsecchi il compito di accogliere in paese la comitiva, poi incamminatasi verso la strada agrosilvopastorale che conduce a Nesolio, essendo la vecchia mulattiera interdetta per ragioni di sicurezza, in relazione al pericolo di distacco di materiale da una delle abitazioni che si affaccia sull'ultimissimo tratto del sentiero.
Hanno accompagnato poi il gruppo Fabio e Pierangelo della Pro Loco nonché il professor Fabio Bonaiti, nella doppia veste di insegnante dei ragazzi e di coordinatore dell'Ecomuseo e Niccolò Mapelli della Comunità Montana.
Niccolò Mapelli con uno degli alberi secolari del castagneto da frutto
E' stato quest'ultimo a fare da Cicerone, facendo notare ai camminatori le differenze tra i due ambienti attraversati nella salita verso quello che a tutti gli effetti è considerato uno dei nuclei abitativi montani più significativi della Lombardia. Dal bosco misto, caratterizzato non solo da una certa promiscuità ma anche da un senso di "pienezza" dato dal proliferare di rovi e arbusti tra le piante, si è passati poi, abbandonando la carrozzabile per intraprendere invece un itinerario alternativo, al castagneto da frutto con esemplari secolari, ben distanziati l'uno dall'altro. "Sono tutti alberi innestati" è stato detto, mostrando il punto in cui, sapientemente, i contadini di un tempo, hanno modificato la pianta ancora giovane creando di fatto una nuova varietà, propria di un territorio rinomato per la sua produzione.
VIDEO
La battitura delle castagne a Nesolio
A Nesolio - con il toponimo probabilmente legato ai "nissoi" e dunque ai noccioli, altrettanto diffusi in zona - è stato mostrato come le castagne venivano poi disidratate: i partecipanti all'iniziativa hanno avuto infatti la possibilità di accedere all'essiccatoio recuperato da una delle famiglie del borgo, una piccola struttura su due altezze, con la brace ininterrottamente alimentata per oltre 30 giorni al pian terreno per far salire il calore al livello superiore dove su un tavolato di legno di castagno i frutti vengono "affumicati", prima dell'altrettanto tipica battitura all'interno di un mastello, con colpi inferti a ritmo da almeno quattro persone "armate" di mazze ottenute lavorando materiale morbido per far sì che la buccia si stacchi senza schiacciare però la dolce e ormai secca polpa, pronta poi per essere consumata nell'immediatezza o conservata, al naturale - diventando anche farina - o "cucinata" come nel caso delle marmellate.
Le castagne nell'essiccatoio. Sotto appena battute
A.M.