Olginate - Brivio: cronotachigrafo ''falsato'', per 2 autotrasportatori 1682 € di sanzione

Mariella Russo
Ritiro della patente e una multa di 1682 €. Questi i provvedimenti emessi a carico di due autotrasportatori fermati a Olginate e Brivio da parte di agenti della Polizia stradale di Lecco, nell’ambito della campagna di intensificazione dei controlli su trasporti merci e passeggeri.
Entrambi i camionisti avevano deliberatamente manomesso il dispositivo cronotachigrafo, che registra a bordo del mezzo valori quali la velocità di marcia, i tempi di guida e riposo e le percorrenze chilometriche. Uno lo ha fatto con un grosso magnete, l’altro manomettendo i sigilli del dispositivo.
Questi i fatti.
Lunedì 24 novembre verso le 22:30 una pattuglia della Polizia stradale di Lecco alle dipendenze della Dottoressa Mariella Russo, ha fermato un autoarticolato a Olginate lungo la S.P. 72.
Dai primi accertamenti è emerso che l’autista del convoglio era alle dipendenze di una ditta sita nel Trentino. Nel corso del controllo, finalizzato alla verifica dell’attività lavorativa del conducente e più in particolare alla verifica delle ore di guida e delle prescritte pause, sia giornaliere che settimanali, sono state richieste all’autista le stampe del cronotachigrafo digitale installato sul trattore stradale.
Dalla verifica della stampa relativa alle attività lavorative della giornata di lunedì, gli operatori hanno appurato che il veicolo, all’ora del fermo per controllo, (le 21:30 UTC, orario reale 22:30) risultava fermo già alle ore 18:09 UTC  (orario reale 19:09). Il conducente alla richiesta di spiegazioni da parte del personale operante, dopo qualche attimo di reticenza, ha ammesso di aver personalmente installato un potente magnete sul sensore del cambio del trattore stradale.
In seguito di un controllo sul veicolo, è stato rinvenuto un potente magnete di forma circolare del diametro di 2,8 cm posizionato tra gli organi differenziali e del cambio in modo tale da interferire con l’efficienza del cronotachigrafo digitale, al punto di causarne il completo annullamento dell’attività di registrazione. Non venivano più memorizzati tutti i valori riconducibili alla velocità di marcia, ai tempi di guida e riposo ed alle percorrenze chilometriche. Il tachigrafo, una volta rimosso il magnete, risultava in piena efficienza.
L’astuzia del sistema di manomissione sta nell’estrema praticità di essere rimosso in qualunque momento e di posizionarlo nel momento in cui solitamente l’autista ha esaurito il periodo di guida giornaliero, il tutto senza richiedere alcun ulteriore collegamento elettrico; il solo posizionamento del dispositivo calamita consente di azzerare completamente i valori di registrazione della velocità, facendo apparire il veicolo fermo, nonostante sia in movimento, eludendo così i controlli della Polizia Stradale in termini di rispetto delle ore di guida e pause.
Il magnete rinvenuto è stato sottoposto a sequestro quale fonte di prova, a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre il conducente è stato sanzionato ai sensi dell’articolo 179 del codice della strada.
Analoga sanzione è stata applicata nei confronti di un altro conducente professionale, controllato nella mattina di martedì 25 novembre lungo la SP 342 nel territorio di Brivio, per aver manomesso i sigilli del dispositivo cronotachigrafo analogico.
A seguito di questi controlli ad entrambi i conducenti sono state ritirate le rispettive patenti di guida e contestate sanzioni per la somma di 1682 € ciascuno.
La sezione lecchese nel corso dell’anno ha provveduto al controllo di 1455 veicoli con massa a pieno carico superiore a 3.5 tonnellate, e le sanzioni elevate complessivamente a tutti i veicoli adibiti al trasporto merci, comprensive quindi anche dei veicoli di massa inferiore, sono state 1572.
L’applicazione di congegni ed “escamotage” finalizzata alla paralisi del sistema di registrazione sia analogica che digitale, al fine di eludere un reale controllo, può compromette seriamente, diminuendola, l’efficienza di tutti i sistemi di bordo. Un sensore collocato nella scatola del cambio, infatti, invia all’elettronica del mezzo informazioni non solo dirette all’apparecchiatura cronotachigrafo ma anche a tutti gli altri dispositivi, compreso quello frenante.
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