Garlate: cabina telefonica da dismettere, il sindaco si oppone. ''È un servizio pubblico''

“Questa cabina sarà rimossa dal giorno 16 giugno 2015”. Questo l’avviso affisso alla postazione del telefono pubblico di Garlate situata a pochi passi dal centro storico del paese. Un messaggio che, dal 2010 ad oggi, ha visto coinvolte diverse cabine telefoniche della Provincia lecchese. A Garlate però il primo ad opporsi alla sua dismissione sarà il sindaco Giuseppe Conti.
L’eliminazione dei vecchi apparecchi a moneta o a gettone è promossa in tutta Italia da AgCom, Autorità per le garanzia nelle Comunicazioni. Il garante per le telecomunicazioni ha infatti autorizzato Telecom Italia, con delibera pubblicata in Gazzetta ufficiale numero 77 del 2 gennaio 2010, a rimuovere i telefoni pubblici, mantenendo solo quelli presenti in ospedali, scuole e caserme.



Anche nel nostro territorio, dunque, sulle cabine del telefono sono progressivamente apparsi cartelli rossi indicanti la data di inizio dell’eventuale procedura di rimozione, e l’indicazione di una data di affissione. Nel caso di Garlate quest’ultima è il 16 aprile, e a partire da quel giorno per un mese sarà possibile per ogni residente chiedere che la cabina non venga rimossa inviando una Pec (Posta Elettronica Certificata) all'indirizzo cabinatelefonica@cert.agcom.it, indicando i propri dati e un recapito, l’indirizzo del dispositivo in questione e le motivazioni della propria richiesta.
Primo ad opporsi alla rimozione sarà, come dicevamo, il primo cittadino.
“La cabina telefonica costituisce un servizio pubblico, e si trova in una posizione strategica per i cittadini” ha spiegato Giuseppe Conti. “Lasciarla dov’è non ha conseguenze o costi per il comune, per qualcuno può essere utile. Non tutti hanno un telefono cellulare, e può capitare a chiunque di perderlo, dimenticarlo in giro, o di non poterlo utilizzare perché scarico. In caso di emergenza avere a disposizione un telefono pubblico può rivelarsi necessario. Ci sono poi persone che, anche a causa della crisi economica, non hanno più la linea fissa a casa o non la installano proprio. I residenti di origine straniera inoltre utilizzano la cabina per effettuare telefonate nel loro Paese attraverso tessere prepagate. Forse sarò un nostalgico, cresciuto nell’epoca delle telefonate a gettone. Ma mi opporrò alla sua rimozione. Mi informerò sulle modalità con cui posso agire, sono disposto a portare l’argomento in giunta se necessario”.
Dovranno trascorrere alcuni mesi prima che la cabina telefonica di Garlate possa essere dismessa, ma il sindaco è intenzionato a impedire che questo accada.
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