PAROLE CHE PARLANO/157

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Bilancio

Fine anno: tempo di bilanci. Ci troviamo davanti a un modo di dire, un invito, che ci aiuta a valutare l’impegno profuso e gli obiettivi raggiunti in tutti gli ambiti, compresi i rapporti sociali, nell’anno ormai concluso. Il termine bilancio lo prendiamo in prestito dall’economia in cui indica anche la situazione determinata dal rapporto fra le entrate e le uscite; senza dimenticare l’ambito scientifico: durante una reazione chimica vi è un bilancio perfetto fra reagenti e prodotti della reazione; in biologia, il bilancio organico valuta il ricambio materiale costituito dal rapporto tra le entrate e le uscite dei diversi costituenti organici; in fisica.

Togliamo ogni dubbio, se ce ne fosse bisogno: il bilancio ha a che fare con la bilancia, strumento che utilizziamo per pesare le masse dei corpi. Per chiarirci le idee, il latino ci viene subito in soccorso, infatti ci comunica che si tratta di una parola composta da bi-, due, lanx, piatto. La bilancia a due piatti ha origini antichissime, anche se incerte, costituita da due piatti sospesi agli estremi di un’asta orizzontale posta in equilibrio su una verticale. Le sue più antiche rappresentazioni pittoriche le troviamo nei papiri egiziani del II millennio a.C. dove si vedono gli dèi che pesano il cuore dei defunti, mettendolo in rapporto con una piuma. In questo caso non dovrebbe esserci equilibrio: per la salvezza del defunto, il cuore dovrebbe pesare meno di una piuma.

Questo equilibrio fra i due piatti è stato utilizzato anche in astrologia. In effetti esiste il segno della Bilancia, l’unico dello Zodiaco costituito da un oggetto di origine umana, il cui inizio coincide con l’equinozio di autunno, cioè quando dì e notte hanno la stessa durata.

Rubrica a cura di Dino Ticli
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