La tradizione della fisarmonica in Brianza: il prof. Casalone ne parla a Galbiate

Probabilmente in pochi sanno che la Brianza, nella sua silenziosa ed efficiente operosità, può vantare anche una tradizione musicale legata… alla fisarmonica. Se ne parlerà domenica 19 ottobre, a partire dalle 15.30, in una conferenza organizzata presso il MEAB in località Camporeso a Galbiate, a cura del professor Saul Casalone che con il museo collabora fin quasi dalla sua apertura e che già una ventina di anni fa fu invitato dal direttore Massimo Pirovano ad approfondire il tema tramite una ricerca etnografica ad hoc. 
Ricerca che, tra un'interruzione e l'altra, è giunta man mano a risultati sempre più concreti e interessanti, facendo emergere storie di vita vera scandite proprio dall'inconfondibile suono di quello strumento a tastiera che, affermatosi fin dalla seconda metà dell'Ottocento, si è poi diffuso in maniera capillare anche sul nostro territorio soprattutto dopo la Prima Guerra Mondiale. Storie come quella di Ezio Rigamonti, sirtorese di Resempiano che il 10 giugno scorso ha festeggiato l'invidiabile traguardo dei cento anni, che per la ricerca di Casalone è stato un testimone particolarmente significativo, rappresentando nella sostanza un caso esemplare e molto utile per ricostruire nascita e sviluppo di una tradizione.
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Ezio Rigamonti

"Il signor Ezio, classe 1925, ha iniziato ad approcciare la fisarmonica durante la sua adolescenza, prima dello scoppio della guerra, un'epoca in cui lo strumento rappresentava sostanzialmente una novità: la suonava durante le feste dei coscritti, che come quelle nuziali costituivano quasi dei riti di passaggio" racconta il prof. Casalone, spiegando che quanto emerso grazie a Rigamonti ha trovato poi conferma in altre testimonianze analoghe. "Per lui, richiamato alle armi dopo l'8 settembre 1943 e costretto ai lavori forzati, la fisarmonica è stata anche un aiuto concreto per sopravvivere ai momenti più difficili: una volta fu proprio un tedesco a prestargliene una, chiedendogli di suonarla. Cosa che poi ha continuato a fare, appunto, anche al suo ritorno in Brianza, persino con gli americani, contribuendo a diffondere un gusto artistico "insolito" per l'epoca. Il nostro territorio, del resto, non aveva una tradizione coreutica particolarmente forte, a differenza di altre zone non troppo lontane come la bergamasca e l'Oltrepò Pavese, pertanto la musica accompagnava quasi solo i momenti di socialità e alcune "nicchie" rituali".
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Una foto diffusa dal MEAB nella presentazione della conferenza di domenica

Nel secondo Novecento, poi, la fisarmonica ha conosciuto un'altra e diversa fase della sua storia: se nei primi anni '50, infatti, ha attraversato un vero e proprio boom, tanto che ne acquistava una pressoché chiunque riuscisse a mettere da parte qualche risparmio, con l'arrivo della televisione divenne quasi obsoleta, fino a un nuovo recupero nel decennio successivo con la diffusione del fenomeno del liscio commerciale – che si può dire abbia letteralmente salvato questo strumento musicale – e il contestuale ingresso nel mondo accademico.
Tutte curiosità e aneddoti di cui, come anticipato, si parlerà in maniera approfondita nel corso della conferenza in programma domenica pomeriggio al MEAB di Galbiate. L'ingresso è libero.
Date evento
domenica, 19 ottobre 2025
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