Cambia Calolzio: il graffito su Garibaldi va preservato

Non un semplice graffito senza un perchè, bensì ''una testimonianza storica preziosa, un frammento autentico della memoria democratica italiana''. In una nota condivisa in queste ore il gruppo di minoranza Cambia Calolzio chiede (nuovamente) all'Amministrazione Ghezzi e alla Pro Loco di intervenire per preservare e restaurare questa testimonianza storica eccezionale, ovvero la scritta rossa che ancora oggi campeggia su un muro di via Mandamentale, tra le serrande abbassate di un esercizio commerciale ormai chiuso da tempo. L'appello già lanciato qualche anno fa era infatti caduto nel vuoto.
Per il capogruppo Diego Colosimo si tratta di ''una traccia del 1948, anno cruciale per la storia della Repubblica e forse l’unico esempio rimasto in tutta la Valle San Martino''.
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Di seguito pubblichiamo il comunicato integrale del gruppo di opposizione calolziese: 
La scritta “Vota Garibaldi” non è un semplice graffito né un atto di vandalismo, ma una testimonianza storica preziosa, un frammento autentico della memoria democratica italiana. Quel segno, oggi sbiadito e quasi inghiottito dal tempo, campeggia ancora sul muro di Via Mandamentale 1/A: una traccia del 1948, anno cruciale per la storia della Repubblica e forse l’unico esempio rimasto in tutta la Valle San Martino.

Realizzata in vernice rossa, la scritta richiama la campagna elettorale del “Fronte Democratico Popolare”, la lista che si presentò alle politiche di quell’anno con il volto di Giuseppe Garibaldi come simbolo: un richiamo diretto ai valori risorgimentali, alla libertà, alla partecipazione. Non un gesto anonimo, dunque, ma un pezzo di storia politica collettiva che merita rispetto e tutela.

Già nel marzo 2019 era stata segnalata al Sindaco e alla Pro Loco l’importanza di intervenire per preservare e restaurare questa testimonianza. La proposta, allora come oggi, è semplice: un restauro conservativo accompagnato da una targa descrittiva che racconti il contesto storico, la campagna elettorale, il significato civile di quella scritta. Un piccolo intervento che darebbe grande valore culturale e identitario alla comunità.

Ad oggi, tuttavia, né il Comune né la Pro Loco hanno raccolto questo invito. Nel frattempo la scritta continua a scolorire, minacciata dal tempo e dall’incuria. È un rischio serio: perdere un documento storico non significa solo perdere un segno materiale, ma interrompere un filo della memoria collettiva del nostro territorio.

Per questo, con spirito costruttivo e con la consapevolezza di quanto sia fragile il patrimonio storico diffuso, rinnoviamo con forza il nostro appello:

non lasciamo scomparire “Vota Garibaldi”.

Interveniamo ora, prima che sia troppo tardi.

La tutela della memoria non è un gesto nostalgico, ma un atto di responsabilità verso il futuro. Ed è con questa convinzione che confidiamo ancora in una risposta positiva delle istituzioni: perché la speranza, come la storia, non deve morire.
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