Garlate: contenzioso tra comune e società di rimessaggio, vietati i ''motori'' nel lago

Approderà al Consiglio di Stato il “contenzioso” in corso tra l’amministrazione comunale di Garlate e una Srl presente in paese, attiva nel rimessaggio, noleggio e assistenza nel settore delle imbarcazioni.

Uno scorcio del lago garlatese

La realtà commerciale aveva promosso un ricorso al Tar contro il comune, per l’annullamento di un provvedimento del sindaco dell’agosto 2013 in cui veniva confermato il contenuto di una delibera di giunta del 2012: il fatto cioè che nel “lago di Garlate”, come viene definito lo slargo del fiume Adda su cui si affaccia il paese, non possano circolare barche a motore al di sopra dei 20 hp, se non per raggiungere rimessaggi realizzati prima dell’anno 2000.
Il Tar milanese ha accolto il ricorso dell’azienda annullando di fatto la lettera inviatale da parte dell’amministrazione. Un fatto che non va a modificare i limiti imposti dal Parco Adda Nord.
“La delibera di giunta del 2012 recepiva il parere del Consorzio dei Laghi in merito alla concessione demaniale dell’azienda, con la prescrizione – in base alla normativa del Parco, poiché la ditta era successiva al 2000 – che non fosse concesso il transito di barche a motore nel lago” ha spiegato il sindaco Giuseppe Conti. “L’anno successivo la Srl ha chiesto un nuovo parere all’amministrazione, chiedendo una modifica di tale parametro. La risposta da parte nostra è stata negativa, e sulla base di questa hanno presentato ricorso al Tar lamentando un eccesso di potere. Questo non cambia nulla sul divieto dei mezzi a motore, che rimane attivo”.
Il comune ha dato incarico ad un avvocato lecchese per ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tribunale amministrativo regionale, “ritenuto che la sentenza del TAR non abbia considerato la natura del provvedimento impugnato, né con giusta misura la legislazione in materia e che non ha tenuto conto delle motivazioni evidenziate nell'emanazione del provvedimento stesso”, come si legge nella delibera di giunta garlatese.
Sarà ora il Consiglio di Stato a pronunciarsi in merito.
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