Carenno: l'ultimo erede della dinastia Rota dona al comune la copia di un'antica pergamena che 'testimonia' il legame tra il paese e la sua casata
La copia autentica di un'antica pergamena risalente all'anno 1686 che testimonia la presenza della famiglia Rota a Carenno fin dal lontano 1266: questo l'omaggio che il cavalier Luca Rota, ultimo discendente della nobile casata, ha voluto donare all'Amministrazione Comunale.
Un documento unico, che da secoli la famiglia si trasmette di generazione in generazione, che potrà così fare ritorno proprio nel comune della Valle San Martino, la cui storia è indissolubilmente legata a quella dei Rota, una dinastia di nobili e condottieri, ma anche di scienziati, medici e benefattori. Sono numerosi i libri di storia che parlano di questa famiglia scritti anche da autori quali Cantù, Muzio, Colleoni, Mozzi Castelli, Rota...
"Tra i documenti conservati presso Palazzo Ducale a Bergamo si trova anche la scheda della mia casata, con lo stemma araldico" ci ha raccontato. "Conserviamo anche un albero genealogico originale , che ripercorrere tutta la discendenza a partire dal 1300 fino ad oggi e autenticato dalla Serenissima Repubblica Veneta nel 1743".
Tra i tanti antenati di cui Luca ci racconta, spuntano i condottieri Tuzzano e Bertramo, tra i più audaci e valorosi sostenitori del guelfismo e tra i protagonisti nelle vicende che videro la repubblica veneziana e il Ducato di Milano contrapporsi per il dominio della Valle San Martino. Entrambi i due stati riconobbero il ruolo politico di primo piano svolto dai Rota di Carenno che infatti ricevettero benemerenze sia dal doge Francesco Foscari nel 1433 sia dal duca Filippo Maria Visconti 1426.
"Donare al Comune quel documento è un modo per riconoscere tutto ciò che la mia famiglia ha fatto per difendere la Valle" ha continuato il signor Luca.
Ma anche in tempi più recenti i Rota hanno saputo distinguersi. Lorenzo - siamo ormai nell'800 - fu un importante Medico botanico, che raccolse e catalogò più di 5000 specie vegetali (a lui è intitolato il giardino botanico di Bergamo Alta e l'istituto superiore di Calolziocorte); mentre il figlio Matteo fu speleologo e Medico, contribuendo alla fondazione di un istituto ortopedico per rachitici nella città orobica. Oggi l'ospedale porta il suo nome.
Arriviamo infine ai giorni nostri, con Luca Rota, o meglio il cavalier Luca Rota. L'ultimo discendente della famiglia nel 2010 è stato infatti nominato ''Cavaliere al merito della Repubblica Italiana'' per aver salvato la vita a un ragazzo di Monte Marenzo vittima di un incidente stradale e per i suo impegno durante il terremoto dell'Abruzzo del 6 aprile 2009 come carabiniere in congedo del Nucleo Protezione Civile Associazione Nazionale Carabinieri e come Medico insieme a Alessandro Staffelli.
Tutte queste storie - e molte altre ancora - ci raccontano le parole manoscritte contenute nella copia autentica della pergamena che donerà al Comune.
"Al cav. Luca Rota vanno i sinceri ringraziamenti dell'Amministrazione: siamo molto onorati di questo dono così importante, che valorizzeremo come merita, esponendolo nel salone consigliare" ha commento il vicesindaco Gabriella Zaina.
Un documento unico, che da secoli la famiglia si trasmette di generazione in generazione, che potrà così fare ritorno proprio nel comune della Valle San Martino, la cui storia è indissolubilmente legata a quella dei Rota, una dinastia di nobili e condottieri, ma anche di scienziati, medici e benefattori. Sono numerosi i libri di storia che parlano di questa famiglia scritti anche da autori quali Cantù, Muzio, Colleoni, Mozzi Castelli, Rota...
Il cav. Luca Rota
Oggi l'ultimo erede maschio del ramo di Carenno è Luca ed è lui che conserva gelosamente la storia della sua casata, di cui conosce vicende, antenati, aneddoti episodi. E' attraverso i suoi racconti che ripercorriamo quasi un millennio di storia della Valle, dove i suoi avi si stabilirono già a partire dal XII secolo: il primo Rota di cui si ha notizia già nel 1107 è un certo Guglielmo."Tra i documenti conservati presso Palazzo Ducale a Bergamo si trova anche la scheda della mia casata, con lo stemma araldico" ci ha raccontato. "Conserviamo anche un albero genealogico originale , che ripercorrere tutta la discendenza a partire dal 1300 fino ad oggi e autenticato dalla Serenissima Repubblica Veneta nel 1743".
Tra i tanti antenati di cui Luca ci racconta, spuntano i condottieri Tuzzano e Bertramo, tra i più audaci e valorosi sostenitori del guelfismo e tra i protagonisti nelle vicende che videro la repubblica veneziana e il Ducato di Milano contrapporsi per il dominio della Valle San Martino. Entrambi i due stati riconobbero il ruolo politico di primo piano svolto dai Rota di Carenno che infatti ricevettero benemerenze sia dal doge Francesco Foscari nel 1433 sia dal duca Filippo Maria Visconti 1426.
"Donare al Comune quel documento è un modo per riconoscere tutto ciò che la mia famiglia ha fatto per difendere la Valle" ha continuato il signor Luca.
Ma anche in tempi più recenti i Rota hanno saputo distinguersi. Lorenzo - siamo ormai nell'800 - fu un importante Medico botanico, che raccolse e catalogò più di 5000 specie vegetali (a lui è intitolato il giardino botanico di Bergamo Alta e l'istituto superiore di Calolziocorte); mentre il figlio Matteo fu speleologo e Medico, contribuendo alla fondazione di un istituto ortopedico per rachitici nella città orobica. Oggi l'ospedale porta il suo nome.
La torre cosiddetta "del Tuzzano" nel centro storico di Carenno
A Carenno ancora oggi sono tanti i luoghi che raccontano dei Rota: la cosiddetta ''Torre del Tuzzano'', ma anche la nuova chiesa parrocchiale, costruita con le pietre donate anche dalla famiglia e che conserva ancora una preziosa e antica pianeta (veste del prete) con ricami in oro riportanti lo stemma della casata.Arriviamo infine ai giorni nostri, con Luca Rota, o meglio il cavalier Luca Rota. L'ultimo discendente della famiglia nel 2010 è stato infatti nominato ''Cavaliere al merito della Repubblica Italiana'' per aver salvato la vita a un ragazzo di Monte Marenzo vittima di un incidente stradale e per i suo impegno durante il terremoto dell'Abruzzo del 6 aprile 2009 come carabiniere in congedo del Nucleo Protezione Civile Associazione Nazionale Carabinieri e come Medico insieme a Alessandro Staffelli.
Tutte queste storie - e molte altre ancora - ci raccontano le parole manoscritte contenute nella copia autentica della pergamena che donerà al Comune.
"Al cav. Luca Rota vanno i sinceri ringraziamenti dell'Amministrazione: siamo molto onorati di questo dono così importante, che valorizzeremo come merita, esponendolo nel salone consigliare" ha commento il vicesindaco Gabriella Zaina.
P.V.