Garlate: perché Italia Viva secondo Rusconi, Motta e Conti. Frigerio, il movimento come testuggine per vincere a Lecco
Italia Viva, il partito di Renzi, ha calato la cavalleria nel Lecchese. Lo ha fatto nella serata di lunedì 20 gennaio alla biblioteca di Garlate con il suo sindaco Giuseppe Conti coperto alle spalle dai colleghi Stefano Motta (Calco) e Antonio Rusconi (Valmadrera), questi ultimi componenti della Direzione provinciale del PD.
Stefano Motta, Giuseppe Conti e Antonio Rusconi
L’anima politica del soggetto di recente creazione è uscita allo scoperto, dopo i primissimi comitati sorti grazie al civismo militante. Con il proprio bagaglio di esperienza amministrativa di lungo corso, i tre primi cittadini si sono erti a garanti locali del neonato organismo. L’operazione “testimonial”, considerando che è partita in maniera artigianale e semi-informale sfogliando le rubriche personali, ha sortito i suoi effetti desiderati e a Garlate si sono radunati un numero non indifferente di persone, molte delle quali hanno avuto modo di esercitare la politica attiva sul territorio. “Se tre sindaci ci chiamano a raccolta è doveroso esserci e ascoltare cosa hanno da dire” hanno detto dal pubblico. Buona parte della platea proviene da un retroterra della DC o della Margherita, a seconda dell’età anagrafica segnata sulla carta d’identità, con qualche eccezione di anime più spostate a sinistra.
L’ex senatore Antonio Rusconi ha evidenziato lo spirito di apertura che caratterizza l’esperienza che sta nascendo, con un occhio attento all’imprenditoria italiana, premiando il merito. “Io mi sento molto più innovativo rispetto a chi è rimasto nel PD” ha sostenuto il sindaco di Valmadrera. Ha però precisato: “L’avversario resta il populismo salviniano e chi crede nella stupidaggine di uscire dall’Europa”. “Con entusiasmo e passione – ha concluso – bisogna recuperare il ceto moderato e riformista che il Partito Democratico ha perso come elettorato, fatta eccezione per i Comuni. Questo obiettivo deve valere anche per il territorio lecchese e per la città di Lecco”.
Numerosi gli interventi dalla platea, su certi aspetti anche disomogenei. C’è chi ha invocato politiche economiche keynesiane e chi ha valorizzato i famosi 80 euro di Renzi. Anche sulla figura del leader non sono mancate critiche di un eccesso di movimentismo, pur riconoscendogli le doti da politico. Il commento più pregnante in vista delle amministrative di Lecco non poteva non arrivare da Andrea Frigerio: “Io vorrei che Italia Viva nel capoluogo sia determinante. Dopo questa assise di stasera vorrei che emerga un indirizzo in vista del voto a Lecco. Io penso che Italia Viva si dovrebbe presentare come una testuggine per vincere queste elezioni”.
Non è passata però inosservata l’assenza dei portavoce ufficiali del movimento: Marco Panzeri e Giulia Vitali. Nemmeno il meratese Giacomo Ventrice ha partecipato alla serata. Spetterà al parlamentare incaricato per le province di Sondrio e Lecco, Mauro Del Barba amalgamare il gruppo.
Marco Pessina