Lecco: Gattinoni difende la sua Alessandra, ma le dimissioni di Durante sono accettate
Il sindaco accetta le dimissioni dell'assessore Durante. Non il ritratto di Alessandra tracciato dalla stampa, finita così sotto il fuoco del primo cittadino che, questa mattina, dopo aver convocato cronisti e componenti della sua maggioranza, trovandosi in Aula anche qualche rappresentante dell'opposizione, nel difendere l'ormai ex membro della sua Giunta, ha affilato le unghie, cercando con quell'indubbia capacità oratoria che gli è propria, di spostare l'attenzione dal post incriminato al polverone mediatico che ne è seguito.

Messo alle strette dopo venti minuti di monologo evidenziando come, ancor prima del primissimo articolo uscito sulla questione – quello di Leccoonline, tra l'altro – l'assessore si fosse già scusata ammettendo di essersi rivolta, protetta dal velo dell'anonimato poi sollevato da un amministratore del gruppo “teatro” del diverbio social, "in maniera molto prepotente e maleducata, scendendo anche nel personale", anche Gattinoni stesso ha definito, come già fatto lunedì in consiglio, “improprio” il testo, facendo calare il sipario.
Se chi scrive non glielo avesse fatto dire, la comunicazione odierna del sindaco si sarebbe fermata alla critica alla stampa che, a suo avviso, ha distorto le parole di Durante, virgolettandole epiteti come ritardato, frustato e analfabeta non utilizzati e descrivendola poi come un hater, un cyberbullo, qualcuno che “produce commenti di odio”. Insomma creando il mostro da sbattere in prima pagina, “perché piace”, “che deve essere giustiziato quanto prima”, considerando una testa che cade una vittoria.
“L'errore è stato fatto e l'errore principale è l'anonimato” aveva sostenuto il sindaco nel suo discorso, “perché inclina il rapporto con i cittadini”, senza addentrarsi invece nel contenuto del post. E senza aver nemmeno chiesto ad Alessandra il perché ha preferito non metterci la faccia, lanciandosi invece in supposizioni - “vista l'ennesima accusa ingiusta verso il lavoro dell'amministrazione forse ha voluto difendere la collega di Giunta competente e forse ha ritenuto essere più credibile se fatto in forma anonima” - salvo poi chiosare “perché l'ha fatto non lo so, non ci interessa, forse perché siamo umani e abbiamo ancora il diritto di sbagliare. E se sbaglia un politico è davvero così strano – ha aggiunto - che anziché accampare scuse, chieda scusa? È un elemento di dignità” ha proseguito, ricordando altresì come il ruolo istituzionale esiga oltre alle scuse l'offerta delle dimissioni, presentate spontaneamente lunedì prima del consiglio comunale da Durate.
Dimissioni accettate solo quest'oggi perché “mi sono preso tutto il tempo ritenuto opportuno per riflettere, per valutare se cinque anni di lavoro meritassero un finale così, becero, manipolato”.
Narrato dunque l'operato, in questo lustro, dell'assessore: dalla creazione dei patti digitali alle conferenza, dalla comunità educante al potenziamento durante e dopo il covid dello sportello psicologico per ragazzi e bambini. Alessandra, ancora, “ha attivato percorsi di imprenditorialità per i giovani”, “sta progettando i nuovi spazi per ragazzi con progettualità premiate e finanziate a livello nazionale”, ha “sostenuto i talenti in tutte le loro forme”. Oltre ad aver portato al riconoscimento di Lecco come Città amica dei bambini, contribuendo a farla svettare poi nella classifica del Sole 24 Ore (riferita però alle province, dettaglio che si omette nelle autocelebrazioni sul tema). Tutte cose che nessuno ha messo in dubbio e che nulla spostano rispetto allo “scivolone” che ha portato Durante fuori dalla Giunta.

Il sindaco Mauro Gattinoni
Messo alle strette dopo venti minuti di monologo evidenziando come, ancor prima del primissimo articolo uscito sulla questione – quello di Leccoonline, tra l'altro – l'assessore si fosse già scusata ammettendo di essersi rivolta, protetta dal velo dell'anonimato poi sollevato da un amministratore del gruppo “teatro” del diverbio social, "in maniera molto prepotente e maleducata, scendendo anche nel personale", anche Gattinoni stesso ha definito, come già fatto lunedì in consiglio, “improprio” il testo, facendo calare il sipario.
Se chi scrive non glielo avesse fatto dire, la comunicazione odierna del sindaco si sarebbe fermata alla critica alla stampa che, a suo avviso, ha distorto le parole di Durante, virgolettandole epiteti come ritardato, frustato e analfabeta non utilizzati e descrivendola poi come un hater, un cyberbullo, qualcuno che “produce commenti di odio”. Insomma creando il mostro da sbattere in prima pagina, “perché piace”, “che deve essere giustiziato quanto prima”, considerando una testa che cade una vittoria.
“L'errore è stato fatto e l'errore principale è l'anonimato” aveva sostenuto il sindaco nel suo discorso, “perché inclina il rapporto con i cittadini”, senza addentrarsi invece nel contenuto del post. E senza aver nemmeno chiesto ad Alessandra il perché ha preferito non metterci la faccia, lanciandosi invece in supposizioni - “vista l'ennesima accusa ingiusta verso il lavoro dell'amministrazione forse ha voluto difendere la collega di Giunta competente e forse ha ritenuto essere più credibile se fatto in forma anonima” - salvo poi chiosare “perché l'ha fatto non lo so, non ci interessa, forse perché siamo umani e abbiamo ancora il diritto di sbagliare. E se sbaglia un politico è davvero così strano – ha aggiunto - che anziché accampare scuse, chieda scusa? È un elemento di dignità” ha proseguito, ricordando altresì come il ruolo istituzionale esiga oltre alle scuse l'offerta delle dimissioni, presentate spontaneamente lunedì prima del consiglio comunale da Durate.
Dimissioni accettate solo quest'oggi perché “mi sono preso tutto il tempo ritenuto opportuno per riflettere, per valutare se cinque anni di lavoro meritassero un finale così, becero, manipolato”.
Narrato dunque l'operato, in questo lustro, dell'assessore: dalla creazione dei patti digitali alle conferenza, dalla comunità educante al potenziamento durante e dopo il covid dello sportello psicologico per ragazzi e bambini. Alessandra, ancora, “ha attivato percorsi di imprenditorialità per i giovani”, “sta progettando i nuovi spazi per ragazzi con progettualità premiate e finanziate a livello nazionale”, ha “sostenuto i talenti in tutte le loro forme”. Oltre ad aver portato al riconoscimento di Lecco come Città amica dei bambini, contribuendo a farla svettare poi nella classifica del Sole 24 Ore (riferita però alle province, dettaglio che si omette nelle autocelebrazioni sul tema). Tutte cose che nessuno ha messo in dubbio e che nulla spostano rispetto allo “scivolone” che ha portato Durante fuori dalla Giunta.
A.M.